“Ehi truppa siamo su RietiLife…”: la lettera del Cittaducale che ricorda Colasanti

RietiLife riceve e pubblica una lettera del Cittaducale calcio a 5 femminile. La invia il presidente Fabrizio Vasta a nome di tutte le ragazze: è un ricordo, omaggio a Stefano Colasanti, il Vigile del Fuoco morto nell’esplosione sulla Salaria e che allenava la formazione angioina.

“Ehi truppa siamo in onda su RietiLife”, messaggio che ci mandavi  sul gruppo all’uscita del servizio della nostra squadra. Ciao Ste, ciao mister, ciao socio… siamo qui a scriverti le prime parole di un nuovo viaggio, tuo ma anche nostro. Sì perché “so saltati gli schemi regà… tocca butta la palla fuori e dasse una riordinata”, classica frase tua durante le partite.

Ah quante ne hai dette! Sono passati già diversi giorni ma siamo tutti increduli dinanzi a tutto ciò. Sì, perché tu per noi sei un punto fermo. “Rega, io so’ quello più grande del gruppo, quindi se fa come dico io” e partivano risate e insulti vari. Ma adesso di ridere e scherzare non ci va più di tanto. C’è il vuoto Ste. Ci sembra tutto surreale. Quasi uno scherzo di quelli che eri solito  fare. Ti sembrerà strano, ma è così:  ci guardiamo e sappiamo che abbiamo perso la nostra bussola. Riuscivi a dirci tanto con pochissime parole: “Avvicinatevi , lo vedete? Regà, guardiamoci in faccia perché siamo noi”…

Solo adesso capiamo il significato di questa frase… quello che ci volevi dire, quelle che per te erano le basi della vita: sincerità, amore, rispetto e fiducia. Beh, noi adesso  ci guardiamo in faccia e abbiamo occhi pieni di lacrime,  perché anche i nostri ora dicono tutto e niente… Ci hai insegnato molto, ma comunque troppo poco. Tutti avevamo ancora bisogno di te… bisogno dei tuoi consigli… bisogno dei tuoi strilli in campo… bisogno della tua costante presenza. Ci hai permesso di entrare nella tua vita senza bussare, anzi accolti con la tua gentilezza. 

Ci hai raccontato di tua figlia Betta. Noi praticamente non la conoscevamo, ma ne parlavi talmente tanto  che sapevamo tutto di lei. “Ste Betta che sport fa? Betta, secondo me, non sa fa manco la capriola”… e ti lasciavi andare in quel sorriso pieno d’amore e poi proseguivi, “però per lo studio ha ripreso dalla mamma a scuola è un asso! Lei può fare quello che vuole, ma il suo lavoro è lo studio e lo deve fare al meglio delle sue capacità”. Noi però, Ste, ci siamo schierati sempre dalla sua parte: “Che state a fa gruppetto?” ci dicevi “Tanto le chiavi di casa non gliele do. Ma poi spiegatemi una cosa, ma possibile che ogni giorno ce sta’ una festa ? Ma quanti amici c’ha?”.

Beh, adesso crediamo che tu lo abbia capito.  Betta è come te: intelligente, educata, sorridente e con molta voglia di portare rispetto al prossimo. La tua fierezza quando parlavi di lei la vediamo stampata nei suoi occhi quando parla di te.

E di Claudio? Il tuo fratellone? Parlavi di lui come un eroe,  come difficilmente si sente, contento e orgoglioso della sua famiglia. Fiero del suo mestiere e della sua passione, la musica. Sì perché come tutti abbiamo capito, è sempre lui a suonare il silenzio nelle occasioni più importanti. Ma ti lasciavi andare anche in qualche battuta nei suoi confronti: “Rega’ ho fatto il tiramisù co’ mamma, ma le ho detto di mettermene da parte un pezzo sennò lui e Marco se lo finiscono tutto perché non hanno misura”.

Ste, tu davi importanza a tutti: sei una gran bella persona, noi speriamo solo di essere riusciti a trasmetterti un quarto di quello che tu ci hai trasmesso. Tu, contento di noi e noi davvero fieri di aver fatto parte della tua vita, anzi, di farne parte. Perché vivi in ogni nostro ricordo. Perché meriti di essere ricordato in ogni istante. Ci sarebbero altre milioni di cose da dire su di te, ma vogliamo che rimangano nostre per sempre. Ti rinnoviamo la promessa fatta a inizio stagione: sei il nostro idolo, ma crediamo tu sia l’idolo di tutti.

“Rega a me di correre non piace, ma agli allenamenti ero sempre il primo della fila perché la domenica non volevo fa figuracce”. Questa frase che ci ripetevi ad ogni allenamento è frutto di ogni tuo sacrificio, di ogni tua soddisfazione. Perché te ne sei tolte tante. Hai dimostrato a tutti di essere unico, fiero del tuo lavoro, della tua divisa, di aiutare continuamente il prossimo. Quel lavoro che ti ha dato tanto e che hai onorato fino all’ultimo giorno, con quel gesto hai riportato fiducia alla gente nel credere che ancora qualcosa di buono c è”. 

Un abbraccio, la tua truppa. 

Foto: RietiLife ©

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