Un anno senza Otello Castellani: mostra con le sue vignette e raccolta fondi per l’Hospice

Ricordano Otello”. Ci sarà dal 15 al 18 novembre nella sala mostre del Comune di Rieti la mostra organizzata dagli amici per ricordare Otello Castellani, fumettista e geometra del Comune di Rieti, ad un anno dalla sua scomparsa. Durante la mostra ci sarà una raccolta fondi, da devolvere all’Hospice San Francesco della Asl Rieti, dove Otello è stato ricoverato prima della sua morte.

BIOGRAFIA – Castellani è stato il primo collaboratore della fanzine Fumettomania nel 1990 e le sue storie accompagnarono i primi numeri fino al 1992 e nel 2000 collaborò ancora per il decennale della rivista. Ha disegnato, con grande effetto, vignette rappresentative delle commedie in vernacolo reatino. Non c’è stato evento, a Rieti, a cui non abbia dedicato una vignetta umoristica. Famosissima la vignetta dedicata al vescovo Domenico Pompili in occasione del suo arrivo a Rieti. Non c’è persona che lo abbia conosciuto che non ha un suo schizzo o caricatura. Con le sue vignette ha saputo fermare degli attimi indelebili della vita delle persone a cui era affezionato ed è riuscito, tramite i suoi ironici disegni, a trasmettere grandissime emozioni. Per i suoi colleghi e per gli agenti del Corpo di Polizia Municipale del Comune di Rieti, con i quali aveva lavorato a stretto contatto, aveva creato numerosissime vignette e caricature sbizzarrendosi con l’ironia e la grande cultura che lo caratterizzava.

OPERE – Dal 1990 al 1992 Castellani fu l’autore del fumetto a puntate di Roy Kroy Il mago su Fumettomania Dal 2004 al 2016 creò vignette rappresentative delle commedie in vernacolo reatino che accompagnarono le locandine Nel 2015 fece una vignetta per il Vescovo Domenico Pompili in occasione del suo arrivo a Rieti, utilizzando la china nera su foglio bianco. Giocando con il motto episcopale “ut fructum afferatis” riportato su un albero, raffigurò, con il suo stile, il vescovo Domenico, indaffaratissimo in lavori di giardinaggio per la cura di quell’albero che simboleggiava la Diocesi, tra annaffiatoio, pala e sacchetti di concime. Su ogni sacchetto e contenitore, i “fertilizzanti” che immaginava il Vescovo usasse: “acqua santa”, “opere di bene”, “sorrisi”, per curare al meglio cuore e spirito dei suoi parrocchiani. Importantissimi, nel corso degli anni, sono state le sue vignette dedicate agli agenti del Corpo di Polizia Municipale del Comune di Rieti, tanto che i suoi ritratti sono apparsi anche nel sito ufficiale del Corpo. In queste sue vignette venivano rappresentati tutti i vigili, nessuno escluso, compresi graduati e comandanti che via via si sono succeduti. Il vigile saggio, quello buffo, quello pigro, quello abituato a fare multe. Ogni sua opera portava la sua firma inconfondibile sotto le sembianze di un gattino rossiccio nascosto qua e là.

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