Al Pedagogico continua la lotta: “Ancora senza risposte e senza aule. La scuola rimane occupata”

(ch.di.) “C’è stata stamattina una riunione con tutti i presidi delle scuole superiori, e le istituzioni, Comune e Provincia. E il riscontro è stato per nulla positivo. Ci è stato confermato il fatto che non ci sono aule disponibili e non abbiamo una sede in cui andare. A seguito di ciò, continuiamo l’occupazione della scuola, al Palazzo degli Studi. Lo faremo finché non avremo certezze dalle istituzioni. All’incontro non c’erano i rappresentanti degli studenti”.

A parlare è un rappresentante degli studenti del Magistrale, a cui già RietiLife ha dato voce (guarda il video). Mobilitati dal giorno della chiusura per la succursale “Sacchetti Sassetti“, stanno lottando da diversi giorni e ieri hanno deciso di occupare la scuola, la sede centrale di piazza Mazzini in cui è di casa l’istituto “Elena Principessa di Napoli”.

Continua, dunque, la protesta degli studenti che chiedono aule sicure per evitare una turnazione pomediana, a detta loro impossibile a causa dei collegamenti carenti, soprattutto verso la provincia, per riaccompagnare a casa gli studenti dopo le lezioni pomeridiane.

Quella passata è stata la prima notte di occupazione al liceo di piazza Mazzini: “Durante l’occupazione abbiamo ricevuto l’appoggio dei docenti, che sono schierati con noi”. Anche gli insegnanti sostengono i ragazzi. E soprattutto si complimentano. Perché il comportamento, pur di protesta, non trascende: c’è voglia di risposte certe e non di creare caos. Un professore ha inviato la foto di un cartello affisso al Palazzo degli Studi “occupato”: vero che c’è la protesta, ma nessuno vieta ai compagni di fare lezione, come si vede ella foto sotto.

“Vogliamo far comprendere l’alto senso civico che stanno esprimendo gli studenti dell’istituto Magistrale in questo momento così difficile. Un’occupazione organizzata nel rispetto delle strutture e delle persone ed anche e soprattutto del diritto alla sicurezza e allo studio” scrive il professor Valloni.

Foto: RietiLife – Valloni ©

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