Dal diario di Greta alle gatte di Marina, Amatrice vive nelle storie di Isabella Di Chio: “Il mio atto d’amore”

(di Chiara Pallocci) Si ricomincia dalle storie. Isabella Di Chio, nel suo libro “Amatrice. Piccole storie per ricominciare” racconta Amatrice, Accumoli, Cittareale attraverso gli episodi di vita conosciuti durante i mesi da inviata Rai sui luoghi colpiti dal sisma del 2016. Tante le personalità presenti alla presentazione nella sala consiliare del Comune, tra le quali la preside “emerita” Maria Rita Pitoni – così l’ha definita il vescovo Domenico Pompili – e i tanti amatriciani incontrati da Isabella durante questi due anni.

Storie forti, a volte davvero incredibili, narrate in 88 pagine e raccontate come fiabe. “Il lavoro di Isabella non è stato solo un reportage, bensì un vivere quotidiano all’interno di questo territorio – dice monsignor Pompili che ha curato la prefazione del libro – È diventata quasi un tutt’uno coi Monti della Laga. Ha fatto emergere la narrativa del cuore che ci dice che dobbiamo ripartire dai bambini”.

“Non sono storie, sono un atto d’amore – commenta emozionata l’autrice – Storie che ho captato, che ho sentito, che mi hanno raccontato. Mi sono innamorata di queste persone: la prima cosa che ho scritto è stata la dedica”. Le notti nell’agriturismo di Benni a San Cipriano, con l’unico camino di Amatrice acceso. Non era un semplice dormire: “Ho condiviso con gli amatriciani i pasti, il giorno di Natale, la sera della Vigilia”, dice commossa.

Nel piccolo libro – edito Torri del Vento – la vita di Francesco Cicconi e del forno del suo amato padre che la furia delle scosse ha portato via, con la vita di suo papà: “Francesco è in sala, mi ha raccontato questa storia il giorno del mio compleanno”. O ancora Greta, adesso 16 anni, che è un po’ la paladina del paese. Nel suo quaderno rosa la storia di un cuore ferito ma mai sconfitto. La ciotola gialla di Nina e Sissi, le gatte di Marina che la notte del 24 non avevano mai smesso di miagolare durante le sue sette ore sotto le macerie. Fernanda, invece aveva un cappotto rosa ed un negozio di parrucchiere che da sempre gestiva con la sua amica Bianca Maria. Ha tagliato i capelli a generazioni di amatriciani. Aveva una grande passione, fotografare la sua terra. Tutte sistemate in un album blu. La prima cosa che ha recuperato dalle macerie della sua casa, vicino Piazza Sagnotti dove 23 persone hanno perso la vita.

Il ricavato delle vendite verrà devoluto in beneficenza per la ricostruzione.

Foto: Francesco PATACCHIOLA ©

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