Malato di sclerosi deve lasciare la casa: “Continuo a lottare”

Ne avevamo parlato nei giorni scorsi, dopo un servizio andato in onda al Tg5, all’interno della rubrica “L’Indignato speciale”. Oggi, il protagonista – suo malgrado – di questo triste episodio, scrive di suo pugno della sua disperazione. LEGGI 
Si tratta Luigi Russo, affetto da forma progressiva di Sclerosi Multipla, che ha ricevuto un’ordinanza di sgombero a Rieti, nel Comune di Cittaducale. Luigi è una persona non più completamente autonoma e benché abbia vissuto, sino a poco tempo fa, in un’abitazione inadeguata alle proprie esigenze, la stessa gli garantiva un po’ di sicurezza. Lo scorso 16 febbraio, a seguito di un sopralluogo da parte del personale tecnico della ASL di Rieti da parte del Comune di Cittaducale, Luigi riceve un’ordinanza di sgombero per “antigienicità ed inabilità”. Un sgombero notificato “senza soluzioni temporanee alternative e prive di barriere architettoniche viste le disabilità”.
“La pillola di ‘Indignato speciale’ è andata in onda qualche giorno fa, ma la mia amarezza resta – scrive Luigi Russo – anche perché non era solo la mia storia ma una come tante altre simili alla mia. La storia che “vi ha indignato” è quella di una persona con disabilità grave che presto non avrà più una casa in cui vivere. La storia che “mi indigna”,  è quella di una persona che presto non avrà più un posto dove vivere, ed è gravemente ammalata”.

“Sono io quel Luigi, sono io quella persona – prosegue – Ho una tra le più gravi malattie degenerativa del sistema nervoso centrale, e presto non avrò la possibilità di curarmi: a chi sarà privo di una casa come me, che non sa dove vivere, che di proprietà ha solo la propria sedia a rotelle, seguire una terapia, non sarà possibile. Quale  terapia contro i dolori neuropatici, contro quel male che ti aggredisce la notte e con cui non puoi convivere, mi potrà essere garantita? Quale farmaco mi potrà essere affidato, a me persona con SM, senza un ambiente sicuro in cui poterlo conservare e assumere? Quando inevitabilmente le difese del mio sistema immunitario dovranno essere abbattute, come farò? Dove potrò fare riabilitazione? Dove potrò stare, quando il caldo accentuerà tutti i sintomi di questa maledetta malattia? Dove potrò andare, quando avrò bisogno di andare in bagno?

Non ho una disabilità grave. Sono un individuo con una malattia cronica, degenerativa, in continua progressione – conclude Russo – Eppure, sono un uomo che crede negli altri, che crede nel valore della solidarietà. Grazie lo stesso a chi sta al mio fianco, grazie ad AISM, mi dà forza per lottare ancora e non mollare”.

Foto (archivio): RietiLife ©

 

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1 Commento

  1. Ringrazio tutte le persone che hanno condiviso (al 27 LUGLIO erano ben 96 solo su facebook) l’articolo, esprimendomi tutta la loro partecipazione e la loro solidarietà. Ringrazio anche tutti coloro che mi hanno mandato una email, un messaggio Whatsapp, un sms, un messaggio in chat o in qualsiasi altra forma, per esprimermi tutto il loro risentimento e la loro vicinanza nella mia difficile, lunga e dolorosa battaglia, non solo contro la terribile malattia degenerativa che ogni giorno mi toglie qualcosa, ma anche contro un sistema sociale, che mostra una evidente criticità che determina una inadeguata (se non assente) risposta emergenziale ed assolutamente non in grado di tutelare le persone più deboli ed indifese che costituiscono comunque le molecole fondamentali del tessuto sociale della nostra società. L’aspetto più brutto ed umiliante che si percepisce da questo angosciante immobilismo è l’abbandono e la non considerazione di chi potrebbe fare la differenza ma che sembra attendere che il peggio tolga di mezzo, definitivamente il problema!