Cittadinanzattiva denuncia: “Ospedale in ginocchio, serve personale”

“Oltre il 50% degli interventi chirurgici rinviati per mancanza di anestesisti ed infermieri. Dimissioni del Primario di Chirurgia e quello di Riabilitazione, nonché di 2 delle 3 Neuropsichiatre Infantili. L’inizio delle ferie estive per tutto il personale e le imminenti dimissioni di oltre 10 medici che lasceranno Rieti per trasferirsi verso altre Asl più ambite, metteranno in grave crisi reparti e Servizi”: lo dice Cittadinanzattiva.

“Pensiamo alle mille difficoltà per i pazienti che dovranno rinviare cure ed interventi chirurgici, a quanti si stanno affannando a trovare soluzioni altrove, magari nel privato o lontano da casa, a quanti non sono in grado, per motivi economici e familiari, di trovare un’alternativa. Pensiamo alle condizioni terribili in molti reparti dove si determinerà una forte riduzione di infermieri e conseguente carenza assistenziale, con malati abbandonati a se stessi. L’esperienza ci conferma che a pagare saranno proprio loro, i malati, in termini di aumento esponenziale di patologie da stato di abbandono assistenziale, come le lesioni da decubito, le polmoniti da stasi e le infezioni ospedaliere. Una vera, tragica roulette russa, dalla quale molti pazienti potrebbero non cavarsela o subire dolorose conseguenze” scrive ancora Cittadinanzattiva.

“Siamo indignati per come sia ancora possibile che chi ci governa continui ad ingannare la popolazione con affermazioni palesemente false, capziose e dagli esiti disastrosi, affermando che non è possibile erogare le cure che servono a tutti, perché  ‘…non ci sono più soldi…’, facendo finta, banalmente, di ignorare che una persona che ha una malattia non curata, se va bene, guarirà in un tempo più lungo, mentre il più delle volte si aggraverà e si complicherà, strutturando, spesso, patologie cronico-degenerative con le quali avrà a che fare per tutta la vita, nonché implicazioni sulla riduzione delle capacità lavorative e nella necessità di coinvolgere altri familiari per la sua assistenza, con costi a carico dello Stato ben più alti rispetto a cure ed assistenza tempestive ed appropriate. In altri casi, assistiamo ad una situazione che, guarda caso, orienta un fiume di danaro verso interessi privati dentro e fuori le strutture sanitarie, pubbliche e private (oltre 40 miliardi di euro l’anno accertate ed in aumento secondo l’Istat), e favorisce Roma anche per le cure più banali” continuano dall’associazione.

“Troppe volte abbiamo segnalato sprechi e ruberie nei Servizi sanitari pubblici. Altro che “…non ci sono soldi…!  In qualche caso se ne è occupata la magistratura, anche grazie a noi cittadini, ma il grosso si è perso in mille rivoli, con la chiara complicità di gran parte della classe politica. Chiediamo a tutti i cittadini e a coloro che hanno consapevolezza di quanto sta accadendo nella Sanità reatina, con la desertificazione dei Servizi ospedalieri, territoriali e domiciliari, di impegnarsi, nel loro ruolo politico ed amministrativo, per rivendicare interventi compensativi urgenti, con risorse professionali e tecnologiche adeguate da parte della Regione Lazio, per evitare che si protragga questa grave situazione a tutto danno di una popolazione anziana e fragile, altrimenti destinata a rimanere sempre di più abbandonata e sola. Per queste ragioni, non staremo con le mani in mano e ci mobiliteremo per fare rispettare il diritto alla salute ed alle cure sancito dalla Costituzione e dalle leggi di questa Repubblica” conclude Cittadinanzattiva.

Foto: RietiLife ©

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