Un giorno in mare con la Guardia di Finanza: “Ecco come controlliamo le nostre coste” | IL REPORTAGE – FOTO

RietiLife vi porta Fuori Le Mura. E vi porta in mare. A bordo dei mezzi della Guardia di Finanza: la giornalista Elisabetta Faraglia e il fotografo Gianluca Vannicelli hanno passato una giornata con le fiamme gialle a Civitavecchia. L’anno scorso eravamo stati a Pratica di Mare, ospiti del Reparto Volo (leggi e guarda le foto).

(di Elisabetta Faraglia – foto Gianluca Vannicelli) “Passione, sacrificio, volontà”: queste le parole rese vive dalle azioni messe in campo dagli equipaggi della Guardia di Finanza della stazione navale di Civitavecchia durante un’esercitazione eseguita nelle acque antistanti il litorale laziale e a cui RietiLife ha partecipato.

“Dietro ai tanti anni vissuti in mare con la Guardia di Finanza c’è l’appoggio e il sostegno di una famiglia forte che sa comprendere le tue assenze rimanendo al tuo fianco -così  un finanziere a bordo dell’unità navale con la quale naviga da sempre insieme ai suoi compagni di sempre – Ogni giorno lavoriamo per portare a termine operazioni e controlli e, parallelamente, curiamo la nostra ‘casa’ sul mare occupandoci di ogni dettaglio: dalle provviste di bordo ai lavori di manutenzione. Succede, infatti, di dover stare fuori per diversi giorni e dover partire senza preavviso. Bisogna essere pronti!”.

Amicizia, spirito di gruppo e comprensione, quella che con un solo sguardo permette di affrontare in tempi rapidi qualsiasi tipo di criticità. Per arrivare a tutto questo c’è un lungo e costante lavoro fatto di formazione e operatività.

La nostra attenzione, oggi, è rivolta a tutti coloro che, entrando nella Guardia di Finanza, hanno scelto il mare sebbene questo lavoro sia anche strettamente connesso alle operazioni a terra. Il nostro viaggio non riguarda direttamente il territorio reatino, ma comunque lo comprende perché il controllo delle coste (che non significa lotta all’immigrazione) è il primo step di un lavoro volto alla sicurezza di tutto il territorio, compresa Rieti e la sua estesa provincia.

“È un’attività abbastanza impegnativa – spiega il comandante della stazione navale di Civitavecchia, Mirko Tedeschi – che non conosce soste perché oltre alla parte operativa in mare c’è anche una grossa componente di attività che si svolge sul territorio avendo competenze su tutta la regione in materia di contrasto ai reati di natura ambientale e demaniale. Sono al comando della stazione navale di Civitavecchia da quattro anni – sottolinea Tedeschi – e posso dire di aver trovato in tutto il personale una grande coesione di equipaggio sia a mare che a terra”.

Uno spirito di unione e collaborazione che è il frutto delle esperienze che si fanno attraversando il mare dove è sempre tutto variabile, comprese le condizioni meteo che possono generare situazioni di pericolo estremo nelle quali si conosce la paura e s’impara a superarla insieme. “Da comandante – continua Tedeschi – sento la responsabilità del personale che deve tornare a casa sano e salvo, sento di dovermi impegnare fino in fondo anche nel rispetto di tutte le famiglie che aspettano a casa e che sopportano in silenzio le lunghe assenze”.

Comandante quanto sono importanti le esercitazioni, che richiedono anche un investimento economico, per alzare il livello di sicurezza e dare maggiore garanzia di riuscita alle operazioni?

“Sono fondamentali perché tutti i movimenti che vediamo oggi sono azioni meccaniche che derivano da affiatamento e dalle costanti esercitazioni che allenano gli equipaggi ad operare anche in condizioni di emergenza. Pensiamo ad una situazione critica nel buio della notte con mare mosso e forte vento: le manovre devono essere fatte con velocità e scaltrezza. Tutto questo è possibile solo se le azioni diventano meccaniche ossia ripetute nel tempo, se sai chi hai vicino e se rispetti l’unica voce che in quel momento può parlare” risponde Tedeschi.

Siamo in un ambiente nel quale c’è il massimo rispetto dei gradi e dell’esperienza, dove l’obiettivo comune è quello di compiere la missione nel migliore dei modi.

“Oggi – continua il comandante – abbiamo fatto una manovra di affiancamento ad una unità navale che non si è opposta. Tutt’altra cosa accade quando c’è opposizione attraverso manovre evasive finalizzate a non farsi affiancare come nel caso di un peschereccio che trasporta clandestini o droga. Se non sai intervenire con lucidità e in tempi rapidi c’è il rischio di danni alla nave e al personale. I comandanti delle navi hanno l’obbligo di far fare esercitazioni secondo tempi prestabiliti e anche durante le navigazioni”.

Le diverse unità navali hanno dimensioni e caratteristiche strutturali diverse e ognuna ha un suo specifico equipaggio che può variare dalle 4 alle 12 unità. Ognuno ha un suo specifico compito e grado e si alterna nelle varie postazioni di lavoro: addetti alle macchine ed agli impianti ausiliari, agli apparati di  comunicazione e scoperta e alla condotta della navigazione.

“Sono divisi per specializzazioni – puntualizza il comandante – anche perché al momento della formazione vengono finalizzati alle diverse aree di competenza e per tutte le posizioni devono esserci i rispettivi gradi in funzione della tabella d’armamento dell’unità navale”.

Per la giornata di simulazione di un controllo in mare con abbordaggio di una nave da diporto sono state impiegate  quattro unità navali.

Guardacoste G. 200 “BRIGADIERE BURATTI”: Caratteristiche Cantiere costruttore: RTI “EFFEBI – INTERMARINE – RODRIQUEZ” Sarzana (SP); Materiale scafo: Vetroresina – Sandwich – Composito; Dimensioni: Lunghezza f.t.: Mt.21,98, Larghezza max.: Mt.5,40; Immersione max a p.c. sotto le appendici: Mt.1,96; Dislocamento a p.c.: Tonn. 56,18; Velocità massima: Nodi 32,8; Autonomia velocità crociera di  22 nodi: Miglia: 800; Motorizzazione: n. 2 motori MTU 12V 2000 M93 da 2000 CV di potenza a 2480 giri/minuto; Equipaggio: N.5 Ispettori – N.3 Sovrintendenti – N.4 Appuntati e Finanzieri

L’unità, nel gennaio del 2012 è stata una delle prime imbarcazioni ad intervenire nelle fasi immediatamente successive al naufragio della Costa Concordia all’Isola del Giglio. In tale occasione, l’equipaggio è riuscito a trarre in salvo alcune persone intrappolate all’interno dello scafo della nave da crociera, ricevendo per tale motivo la medaglia d’argento al Valore della Guardia di Finanza (equipaggio: comandante Giacomo Di Giovanni, sott.ne coperta Giuseppe De Luca, direttore Alberto Palomba, sott.ne cong. V629 Maurizio Cipri, nocchiere Vincenzo Pace, nocchiere Sandro Domiani, operatore sistemi Francesco Pisaturo, operatore sistemi Fabrizio Rocchetti, motorista navale Francesco Esposito, soprannumero Valentina Marrella).

G.73 “ARTEMA”: Cantiere costruttore: Ferretti, Modello: CUSTOM LINE 94’ , Materiale scafo: Aramat 72 K e compensato marino. Dimensioni: Lunghezza f.t.: Mt.28,8 Larghezza f.t.: Mt.7,08 Immersione sotto eliche: Mt. 1,75; Dislocamento: Tonn. 90; Velocità massima: Nodi 28 Autonomia velocità crociera di 24 nodi: Miglia: 400 – Ore 23 ca.; Motorizzazione: N.2 MTU 16V 2000 M 90; Equipaggio: N.1 Ufficiale, N.4 Ispettori, N. 10 Appuntati e Finanzieri

L’unità destinata al diporto, inizialmente di proprietà del boss Gerardo Cuomo, il re del contrabbando degli anni 1980-90, è stata oggetto, all’inizio degli anni 2000 di sequestro e successiva confisca con facoltà d’uso al Corpo della Guardia di Finanza. Viene utilizzata per le attività di osservazione e monitoraggio occulto (equipaggio: comandante Vincenzo Casaregola, sott.ne coperta Fabrizio Alfieri, direttore Ciro Vitiello, sott.ne macchine Rosario Nocerino, motorista navale Damiano Maisano, operatore sistemi Sigilfredo Frignani, motorista navale Donato Giordano, nocchiere Fabrizio Amendola, nocchiere Antonio Vicini).

Guardacoste G.98 “FELICIANI”: Cantiere costruttore: Cantieri navali del Golfo Gaeta (LT); Materiale scafo: VTR in resina poliestere – Gelcoat di finitura – Rinforzi vetrosi; Dimensioni: Lunghezza f.t.: mt.26,80, Larghezza max.: mt.7,65; Dislocamento a p. c. : Tonn. 92,12; Velocità massima: Nodi 44,45; Autonomia alla velocità crociera di 20,89 nodi: Miglia: 732 – Ore 35; Motorizzazione: N.2 MTU 16V 396TB94 da 3480 CV cadauno a 2100 rpm; Equipaggio: N.5 Ispettori + N.3; Sovrintendenti + N.6, Appuntati e Finanzieri  (comandante Michele Perna, 1^ sott.ne coperta Carlo Bracchi, 2^ sott.ne coperta Giovanni Ciro Castiglia, direttore Antonio Sanna, sott.ne mcchine Pasquale Sorrentino, nostromo Sebastiano Scognamiglio, nocchiere Umberto Martini, motorista navale Salvatore Iovino, motorista navale Valerio Gabellone, cuciniere Lorenzo Pintus, operatore sistemi Andrea Gaetano, operatore sistemi Antonio Ruotolo).

Vedetta V.2007: Cantiere costruttore: R.T.I. (Raggruppamento Temporaneo d’Impresa) “BAGLIETTO-INTERMARINE”; Materiale scafo: Materiale composito; Dimensioni: Lunghezza f.t.: Mt.13,20 Larghezza f.t.: Mt.3,44; Pescaggio max a p.c.: Mt. 1,03; Dislocamento a pieno carico: Tonn. 11,05 Velocità max: Nodi 45; Autonomia alla velocità crociera di 33 nodi: Miglia: 380/340 Ore: 11,20 m./10; Apparato motori: N.2 SEATEK 600 plus da 620 hp a 2600 rpm cadauno; Sistema propulsivo Idrogetti con pompa a flusso assiale del tipo Rolls-Royce Kamewa FF375S (comandante Rosario Aiello, direttore Biagio Buonincontro, operatore sistemi Lucio Jacopucci, motorista navale David Pelliccioni).

Una simulazione fatta ad arte quella dell’esercitazione, con il G.98 FELICIANI  che ha abbordato il G.73 ARTEMA. A seguire un team di abbordaggio composto da tre uomini è saltato a bordo, nel rispetto delle procedure di sicurezza del personale e dell’unità navale.

Questo è quello che può succedere durante i controlli a mare e se durante l’esercitazione sembrava ‘quasi facile’, in realtà l’intervento comporta dei rischi notevoli legati anche a delle incognite come, ad esempio, la reazione dell’imbarcazione sottoposta a perquisizione e sulla quale potrebbero esserci uomini armati.

Le incognite e variabili ci sono ed è per questo che l’attività deve essere svolta sempre sulla base di una pianificazione precisa e puntuale. Si parte dalla pianificazione del lavoro nella quale vengono stabilite le zone di mare dove intervenire e la tipologia di controlli e a cosa sono finalizzati (contrabbando, traffico di droga, ordine e sicurezza pubblica, etc). In base all’unità navale saranno previste: distanza dalla costa, durata e lunghezza della crociera. Tutti i dettagli sono finalizzati a un controllo di continuo nell’arco delle 24 ore delle coste del litorale laziale e acque internazionali attraverso la cooperazione dei reparti navali di Civitavecchia, Ostia, Anzio e Gaeta.

Una volta stabilito l’ordine di impiego, il comandante di bordo lo riceve e viene messo sulla  carta elettronica nautica per un riferimento geografico dell’attività. La pianificazione può essere mensile o settimanale: “Qui – spiega Tedeschi – si fa settimanalmente con un piano di impiego di tutti i mezzi del comando regionale del Lazio in modo tale da avere incroci e sovrapposizioni per non lasciare scoperte le zone”.

Dopo la pianificazione si parte! Salvo problemi tecnici collegati a condizioni meteo marine estreme (ci sono limiti tecnici del mezzo per uscire con determinate tipologie di mare: l’unità più grande può operare fino a mare 5 anche se è sempre il comandante di bordo che valuta i singoli casi legati anche alla fascia oraria e decide se continuare  o modificare l’itinerario o rientrare), si intraprende la crociera e si fanno i dovuti controlli.

Comandante parliamo dell’ultima importante operazione compiuta dalla guardia di finanza di Civitavecchia? “Quella di due anni fa del luglio 2016 – spiega Tedeschi – Operazione complessa e coordinata a livello internazionale nella quale è stata fermata una barca a vela, oggi sotto sequestro e custodita presso gli ormeggi del Corpo di Civitavecchia, nelle acque del Mar Tirreno Centro-Settentrionale. La barca di nazionalità polacca, con due persone a bordo, era stata avvistata da un nostro aereo. L’imbarcazione era oggetto di una specifica segnalazione giunta da Organi collaterali esteri. Per questo, siamo stati attivati immediatamente. Le nostre unità una volta intercettato il natante, lo hanno dapprima ombreggiato (una nave battente bandiera estera, salvo casi particolari,  non può essere fermata in acque internazionali ma bisogna attendere che il limite delle 12 miglia delle acque nazionali) e successivamente abbordato.  Una volta saliti a bordo, i finanzieri hanno immobilizzato gli occupanti e, nel corso della perquisizione hanno trovato pacchi di sostanze stupefacenti per un totale di oltre 3 tonnellate di hashish”.

Il viaggio finisce qui per chi ha avuto l’onore di testimoniare, seppur in modo parziale, l’esercitazione di questi grandi professionisti che ogni giorno ci mettono cuore, coraggio e vigile presenza. “Questa vita l’ho scelta e ci sto bene” conclude il finanziere a bordo dell’unità con la quale naviga da sempre insieme ai suoi compagni di sempre.

RietiLife ringrazia per questa importante esperienza il Comando Generale della Guardia di Finanza, il Comando Provinciale di Rieti e il colonnello Cosimo D’Elia, l’ufficio stampa del Comando Generale della Guardia di Finanza, la Stazione Navale di Civitavecchia nella persona del Comandante TC Mirko Tedeschi, che si è occupato in prima persona dell’organizzazione della nostra visita, e tutto il personale impegnato nell’esercitazione per la grande professionalità e disponibilità mostrata nei nostri confronti.

Foto: Gianluca VANNICELLI / Agenzia PRIMO PIANO © Civitavecchia, Mar Tirreno

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