Pompili: “Già 30 le comunità Laudato sì, la prima nel territorio ferito di Amatrice”

Partite a metà marzo per l’iniziativa congiunta del vescovo di Rieti, mons. Domenico Pompili, e del fondatore di Slow Food, Carlo Petrini, le comunità nate su ispirazione dell’enciclica papale sull’ambiente “Laudato Sì” sono ora già più di 30 in tutta Italia e l’obiettivo è arrivare all’appuntamento del 28 luglio, quando ci sarà la prima riunione delle Comunità, a “collezionarne” almeno un centinaio.

Lo hanno spiegato gli stessi Pompili e Petrini nel corso di un convegno promosso questa mattina alla pontificia università Gregoriana come giornata di riflessione a tre anni dall’uscita dell’enciclica di Francesco sul Creato. La prima esperienza di comunità Laudato Sì, che si ispira a tradurre in azione concreta il messaggio e gli stili di vita indicati dall’enciclica sulla difesa dell’ambiente, è nata nel territorio “ferito” di Amatrice, paese che rimane “un’icona di questa ricostruzione/rigenerazione – ha detto Pompili – a cui è chiamata gran parte della terra”. I fronti su ci lavorare sono tanti.

Tra i più urgenti quello della lotta alla plastica tanto che la riunione del 28 luglio sarà dedicata proprio a questo tema. “La lotta alla plastica non può partire dalla politica – ha sottolineato Petrini – ma dall’individuo. Oggi più del 50% della produzione di plastica è usa e getta, ciò vuol dire che ci sono 400 milioni di tonnellate di plastica prodotte ogni anno e solo il 9% di queste è riciclabile. Allora – ha aggiunto – è chiaro che bisogna educare al riciclo ma questa azione deve partire dal basso ed è uno dei temi più urgenti perchè la plastica è entrata ormai nella nostra stessa nutrizione, in ciò che mangiamo”. Riflettendo sulle piste aperte dall’enciclica di papa Francesco, Petrini ha parlato anche del ruolo dell’agricoltura.

“Alla fine della seconda guerra mondiale – ha spiegato – il 50% degli italiani erano contadini. Oggi sono il 3% e più delle metà di questi ha più di 60 anni. Se non c’è un ritorno alla terra dei giovani quasi come una missione sacra, noi passeremo tempi grami”. “Oggi – ha anche osservato – siamo in un epoca in cui la politica non capisce che la questione ambientale è uno degli elementi costitutivi di questa fase storica, nessuno vede il legame forte che c’è tra questa e la questione sociale”. (Ansa)

Foto: (archivio) RietiLife ©

 

 

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