Aggredisce il padre con un coltello di 18 cm e minaccia i Carabinieri: giovane reatino ai domiciliari

(da comunicato dei Carabinieri) A mezzogiorno di oggi la centrale operativa della compagnia carabinieri di Poggio Mirteto ha ricevuto sulla linea di emergenza 112 una telefonata di un uomo che con voce scossa, segnalava, che poco prima era stato aggredito dal figlio all’interno dell’abitazione familiare, nella periferia di Passo Corese. Immediatamente, anche al fine di comprendere con precisione l’accaduto e raccogliere ulteriori notizie, sono arrivate sul posto le unità di pronto intervento.

I militari della pattuglia dell’aliquota radiomobile della compagnia mirtense arrivata per prima nella via indicata dall’uomo, hanno preso contatto con il genitore che li stava aspettando sulla via pubblica. L’uomo ha raccontato che pochi minuti prima della sua telefonata al 112, per incomprensioni personali e futili motivi, ha discusso con il figlio, che in preda ad un momento di collera, ha distrutto alcune suppellettili dell’abitazione e lo ha aggredito dapprima verbalmente e subito dopo fisicamente con un coltello a serramanico, cagionandogli nella colluttazione, una lieve ferita sul viso.

Compresa la gravità delle circostanze loro narrate ed al fine di evitare ulteriori conseguenze, i Carabinieri hanno deciso di intervenire. Entrati nell’abitazione, il ragazzo si è mostrato alquanto spavaldo, ha minacciato i militari e ha tentato di sottrarsi al controllo, opponendo una resistenza passiva. A questo punto D. F., queste le iniziali del giovane, di quasi 20 anni e con qualche denuncia alle spalle, è stato bloccato e condotto con l’ausilio di personale di altre pattuglie nel frattempo arrivate, presso gli uffici della compagnia Carabinieri di Poggio Mirteto, dove è stato arrestato per i reati di maltrattamenti in famiglia aggravati e resistenza a pubblico ufficiale.

Il coltello a serramanico della lunghezza totale di 18 cm utilizzato per l’aggressione è stato recuperato e sottoposto a sequestro.
L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato tradotto presso l’abitazione di un altro familiare, per rimanervi in regime di arresti domiciliari, a disposizione dell’autorità giudiziaria reatina.

Foto: Carabinieri ©

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