Un corteo per ricordare le vittime innocenti delle mafie: mercoledì l’evento in città

A Rieti torna la la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie: l’appuntamento è per il 21 marzo, mercoledì. 

La Giornata verrà vissuta attraverso la lettura dei nomi delle vittime,  con momenti di riflessione e approfondimento. Insieme per ricordare le oltre 900 vittime innocenti delle mafie con la lettura dei loro nomi e per farsi portavoce di una richiesta di verità e giustizia. A sottolineare – non solo simbolicamente – che per contrastare le mafie e la corruzione occorre sì il grande impegno delle forze di polizia e di molti magistrati, ma prima ancora occorre diventare una comunità solidale e corresponsabile, che faccia del “noi” non solo una parola, ma un crocevia di bisogni, desideri e speranze. Volti di un Paese magari imperfetto, ma pulito e operoso, che non si limita a constatare ciò che non va, ma si mette in gioco per farlo andare.

La manifestazione con la collaborazione del Comune di Rieti,  Chiesa di Rieti e Coop Centro Italia, si articolerà con il ritrovo, mercoledì 21 marzo, in Piazza Mazzini alle ore 9,00 per proseguire in corteo in Viale Ludovico Canali, Via Cintia per giungere in Piazza Beata Colomba-Chiesa di San Domenico, precederà la lettura dei nomi un momento di dibattito e di testimonianza. Interverranno Mons. Domenico Pompili Vescovo di Rieti, Dott. Antonio Mannoni  Questore di Rieti, Don Antonio Mastantuono Vice Assistente Ecclesiastico Generale dell’Azione Cattolica Italiana, Prof. Umberto Ronga collaboratore con l’Autorità Nazionale Anticorruzione,  modera l’incontro Dott. Fabio Zavattaro giornalista e scrittore. Nell’ambito della manifestazione ci saranno momenti artistici con l’esibizione musicale dell’Istituto Alberghiero di Rieti, Liceo Musicale Elena Principessa di Napoli e il  balletto della scuola Cygni  Arades.

Parteciperanno tutte le scuole di Rieti e Provincia di ogni ordine e grado, l’evento è aperto a tutti.

Questa giornata è un modo per rompere in modo definitivo con questa logica muta, per riscattarsi dal fallimento culturale che non assolve nessuno, ma che coinvolge tutti.

Foto (archivio): RietiLife ©

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