Picchia carabiniere dopo inseguimento, arrestato ladro albanese

Come già anticipato da RietilifeLEGGI – nella serata di ieri, nella bassa Sabina, diverse pattuglie hanno fornito un servizio di prevenzione al fine di reprimere i reati contro il patrimonio, particolarmente avvertiti dalla popolazione e ai quali, l’arma dei carabinieri, cerca di fornire risposte efficaci e tempestive con mirati servizi e minuziosi controlli del territorio.

Una delle pattugli impegnate, formata da militari della stazione di Passo Corese, nel transitare all’interno dell’abitato della frazione Borgo Quinzio del Comune di Fara in Sabina, ha notato un’autovettura modello Lancia Lybra di colore scuro e con targa italiana che si aggirava con fare sospetto e che era già stata segnalata nei giorni precedenti, da diversi cittadini della zona, contestualmente ad alcuni furti in abitazione.  L’equipaggio, grazie all’utilizzo dei segnalatori acustici e luminosi ha intimato l’alt ai tre sospetti che occupavano l’auto,  i quali, per tutta risposta, hanno accelerato tentando di far perdere le proprie tracce.

Dopo aver prontamente diffuso l’allarme la Centrale operativa di Poggio Mirteto ha convogliato sul posto altre quattro pattuglie dipendenti, allertando nel contempo anche il comando arma di Monterotondo poichè, la direzione di fuga dei rei, era verso la provincia di Roma. L’autovettura dei fuggitivi, sfrecciando ad alta velocità per le strade della bassa Sabina, dopo alcuni chilometri, è uscita di strada andando a sbattere violentemente contro un muretto di recinzione di un’abitazione privata di via Salaria vecchia del comune di Nerola. I tre malviventi hanno abbandonato il veicolo, ormai quasi completamente distrutto, dandosi alla fuga a piedi nelle campagne circostanti.

I Carabinieri di Passo Corese, messisi all’inseguimento dei fuggiaschi, dopo una breve ed animata colluttazione hanno bloccato e tratto in arresto per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale uno dei tre, identificato in seguito come un cittadino albanese incensurato del 1976.  Subito dopo, cristallizzata l’intera situazione e con l’arrivo di altre unità di rinforzo, è stata perquisita la Lancia Lybra dei malviventi e, nel vano, all’interno di una borsa di colore scuro, sono stati ritrovati: un piede di porco, una mazzetta, grimaldelli, vari cacciaviti, guanti, berretti in lana e giubbotti per camuffarsi.

Le indagini hanno permesso, inoltre, di accertare che l’arrestato,  insieme ai suoi complici riusciti a dileguarsi, risultava fortemente sospettato di essere l’autore di altri furti avvenuti in Sabina e nella provincia di Rieti, nei mesi di febbraio e marzo 2018, fatti per i quali veniva denunciato all’autorità giudiziaria. Il mezzo utilizzato dai malviventi è stato sottoposto a sequestro al fine di rinvenire eventuali ed ulteriori tracce utili all’identificazione dei complici, le cui ricerche proseguono incessantemente.

Foto: CC ©

 

 

 

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