Centrale biogas, dalla Bassa Sabina nuovo appello a fermare il progetto

Il presidente dell’Unione dei Comuni della Bassa Sabina, Franco Gilardi, torna a scrivere al sindaco di Ponzano Romano, Enzo De Santis, in merito al progetto di realizzazione della centrale a biogas che Sogliano Ambiente intende portare nella valle del Tevere. “In qualità di presidente dell’Unione dei Comuni della Bassa Sabina – scrive Gilardi – sento il dovere di invitarla nuovamente a rivedere la sua posizione inerente alla realizzazione in località precetto in ponzano Romano, di una centrale biometano prodotto con i rifiuti provenienti da altri comuni.

“NON POSSIAMO RESTARE IN SILENZIO” Non possiamo restare in silenzio, davanti ad una decisione che potrebbe pregiudicare la salute dei nostri cittadini e comunque cambierebbe il destino della nostra valle. Inoltre, non possiamo permetterci di essere identificati come la valle dove vengono conferiti rifiuti – prosegue il sindaco di Stimigliano, che è anche presidente dell’Unione – rischieremo di farci coniare un neologismo similare a quello di Malagrotta, così non renderemo giustizia a tutti gli sforzi fatti per la valorizzazione dei nostri prodotti tipici locali. Immaginiamo di promuovere il nostro voglio top, imbottigliato sulle colline che respirano i rifiuti lavorati a valle, sarebbe poco appetibile, poi vogliamo parlare delle eventuali ripercussioni sul mercato immobiliare? Che comprerebbe mai un’abitazione limitrofa questa valle a nuova vocazione? Molti giovani agricoltori hanno scommesso sul piano di sviluppo rurale la regione Lazio, tentando di aprire degli agriturismi intera Sabina, credo che nessuno ospite vorrebbe Sostare in una zona ricordata per i rifiuti.

“PAROLA FINALE A ROMA” Sono consapevole – dice ancora Gilardi – che la mia giurisdizione termina sulla riva reatina del Tevere, E che spetterà all’autorizzazione integrata ambientale (Aia) formulare i dovuti pareri per l’eventuale autorizzazione, che se non ricordo male sono circa 20 enti a doversi esprimere, come Asl, Arpa, soprintendenza e via dicendo. Pertanto sotto l’aspetto normativo si configura una garanzia per tutti. Preciso che non ho pregiudizi sulla centrale biometano, però è doveroso che sia proporzionata al territorio che lo ospita e onestamente circa 6 ettari di infrastruttura la trovo un po’ fuori luogo per questa valle.

“SOSPENDERE TUTTO” Nel congedarmi, auspico che possa prendere in considerazione le nostre riflessioni, per sospendere il tutto e analizzare insieme anche con altri sindaci oltre a quelli che in questo scritto la presento, le conseguenze di una centrale abbia metano di tale entità, calata all’interno di questo territorio”.

LA REGIONE A FILACCIANO Dall’altra parte del Tevere, intanto, Damiano Pizzuti, assessore del Comune di Filacciano – che è dirimpettaio di Ponzano Romano – ha incontrato i vertici della Regione Lazio proprio per discutere della questione. L’assessore Pizzuti, dopo aver esposto la vicenda in tutte le sue dinamiche ed in particolare sulle pesanti ricadute per i comuni limitrofi, ha avuto assicurazione circa una fattiva ed accorta attività di vigilanza da parte della Regione Lazio che vaglierà il progetto, e le eventuali varianti al Prg che saranno richieste, in tutte le sue sfaccettature con particolare attenzione affinché non venga turbato il delicato equilibrio naturalistico ed idrogeologico della Valle del Tevere.

“Ho invitato i vertici della Regione Lazio ad eseguire un sopralluogo nell’area – ha detto l’assessore di Filacciano – per la metà di febbraio organizzerò con loro un convegno sul tema dello smaltimento dei rifiuti e del rispetto del nostro ricco paesaggio. Presto farò sapere date e luogo ove terremo lo stesso. I cittadini e i comitati spontanei nati intorno a questa vicenda hanno bisogno di partecipazione e di progetti condivisi, non di decisioni troppo impattanti”.

Foto: (archivio) RietiLife©

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