Rieti ricorda Ercole Martelli | IL PERSONAGGIO

Fabrizio Tomassoni, memoria storica della città, ricorda nei giorni delle festività Natalizie Ercole Martelli. lo fa con una lettera a RietiLife. 

Caro Direttore, 

nel giorno di Natale del 2008 la Città di Rieti perdeva uno dei suoi più noti personaggi: ERCOLE MARTELLI. 

Specialmente chi ha i capelli un po’ ingrigiti dal tempo lo ricorda molto bene: per la sua pluriennale esperienza come impiegato modello del Catasto cittadino e, poi, soprattutto come corridore con quella sua bicicletta da cui mai si separava. Lui, che seppe incarnare quell’amore per lo sport che ogni atleta dovrebbe avere: da condividere con gli appassionati, da donare come esempio alle giovani generazioni. 

Nato a Rieti nel 1920, Ercole Martelli non ebbe l’ardire e la fortuna del suo più famoso amico Adolfo Leoni (che batté, comunque, alcune volte con interminabili volate) ma riuscì a togliersi molte soddisfazioni in altrettante gare del Centro Italia.

Passista veloce naturale, dopo le iniziali vittoriose corse regionali, da dilettante nazionale di prima categoria inanellò un palmarès di otto vittorie fino alla chiamata alle armi del 1940. Tornato dalla guerra, Martelli piazzò un quarto posto al Giro d’Abruzzo dilettanti del 1947, fu primo classificato fra i reatini nella Torre de’ Passeri-Pescara del 1948, aggiungendo le tante affermazioni nel cittadino Trofeo Sant’Antonio, nel Giro di Contigliano a cronometro per cicloturisti e in diverse gare anche su pista a Terni e L’Aquila (memorabili le sue sfide nel chilometro lanciato con il pistard ternano Renato Perona, medaglia d’oro a Londra 1948 nel tandem, e su strada con i vari Arnaldo Leoni, Santarelli, Bellagamba, Niutta e Costantino Cecilia). 

Poi il ritiro dalle corse agonistiche ufficiali per transitare tra i cicloturisti, il matrimonio con la signora Velia Giannantoni e la nascita di Maria Rita e Adriana, le due figlie: ma la bicicletta era sempre con lui.

Prima dell’arrivo della tappa Isernia-Rieti (Giro d’Italia 1984) tutti ancora lo ricordano sfrecciare su viale Canali in una delle sue volate-braccia-levate-al-cielo, anticipando il vittorioso arrivo dell’elvetico Urs Freuler.

Quello stesso viale che lo accolse trionfatore solitario nel Giro del Lazio cicloturisti del 1989. 

Ercole Martelli fu tutto questo: una delle ultime apparizioni, in occasione dei suoi 80 anni per il riconoscimento alla carriera, assegnatogli dai Veterani dello Sport reatini. 

E ancora oggi, a nove anni dalla sua scomparsa, ci sembra di rivederlo ancora ‘scalare’ il Pincetto, o scattare lungo le vie di Rieti, acclamato e incitato dai suoi concittadini, oppure ricordarlo con in mano il trofeo vinto ma anche con prosciutti o accanto a damigiane di olio e vino…era quello lo sport più bello che Ercole Martelli incarnò e onorò in modo genuino, semplice, umano! 

E chissà se lassù abbia rincontrato il suo idolo Ginettaccio Bartali e il mitico radiocronista Mario Ferretti: perché Ferretti ci avrebbe sicuramente ripetuto «un uomo buono è al comando, la sua maglia è amarantoceleste, il suo nome è Ercole Martelli».

Foto: TOMASSONI ©

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1 Commento

  1. Grazie signor Tomassoni per averci ricordato le gesta di “quell’ uomo buono ” che fu ERCOLE MARTELLI”.
    GRAZIE di cuore e BUON NATALE