L’accusa di Radici Accumolesi: “Ancora tanti i beni architettonici non messi in sicurezza”

“Prima del sisma il vanto di Accumoli, oltre alle bellezze paesaggistiche come la zona della riserva del WWF o dei Pantani, erano i bei palazzi rinascimentali, per la maggior parte allineati sulla via Salvatore Tommasi, e alcune opere d’arte conservate nelle chiese. Ora è quasi tutto completamente distrutto. Si è effettuata la messa in sicurezza della torre civica e del palazzetto del Podestà, è stata recuperata la maggior parte delle opere d’arte, poi più nulla”. È quanto scrive in una nota il presidente dell’associazione Radici Accumolesi, Renzo Colucci.

Per il presidente ha fatto bene il sindaco a ricordare lo stato in cui versa l’affresco del XVI secolo conservato nella sagrestia della chiesa della Misericordia (leggi). “A distanza di più di un anno dal sisma – continua – non si riesce a mettere in sicurezza la chiesa e a salvaguardare l’unico affresco esistente nelle chiese del capoluogo. Più volte il nostro comitato ha sollecitato tale intervento. Nell’ultimo mese abbiamo inviato richieste per conoscere se la messa in sicurezza è ancora in fase progettuale o è imminente la sua realizzazione”.

“Abbiamo chiesto –, conclude –, agli uffici competenti del Mibact, di conoscere, anche, le attività  riguardanti il recupero di parte degli interni e della facciata del Palazzo Organtini, delle parti rimaste del Palazzo Cappello e del Palazzo Marini dove ancora sono recuperabili porzioni di affreschi. Ma ancora non abbiamo avuto alcuna risposta. Non è giusto che Accumoli debba perdere completamente quello che è rimasto del suo patrimonio artistico ed architettonico e privare i cittadini della memoria di secoli della nostra storia”.

Foto: (Archivio) RietiLife ©

 

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