Erri De Luca incontra Amatrice tra migranti, natura e disastri | LE FOTO

Scala in montagna e scrive racconti Erri De Luca. Assomiglia sempre più all’Ombra della sera, la nota statuetta votiva etrusca, o ad una scultura di Giacometti.  Dopo un’arrampicata in falesia a Ferentillo (Terni), ha incontrato sabato 4 novembre oltre 300 persone venute ad ascoltarlo ad Amatrice grazie all’evento organizzato dal CAI di Amatrice nel programma di “Montagne in movimento” (con il patrocinio del Comune di Amatrice e il sostegno di Montura e Reale Mutua). Incalzato da 21 domande, secche, pertinenti e profonde rivolte dagli studenti  delle IV e V classi dei licei (Artistico di Rieti, Scientifico di Amatrice e di Rieti) partecipanti al progetto “Adotta uno scrittore”, l’autore di tanti libri tradotti in ben 33 paesi del mondo ha incantato il pubblico venuto dal  Nord e dal Centro d’Italia per ascoltarlo nel palazzetto dello sport  tirato a lucido, in una splendida giornata di sole. Erano presenti all’evento, oltre alle Autorità locali (tra queste il Vescovo Mons. Domenico Pompili, la Consigliera del Comune di Amatrice Mara Bulzoni,  il Dirigente Scolastico Provinciale Giovanni  Lorenzini, il Consigliere della Regione Lazio Daniele Mitolo) anche Roberto Giordani, l’imprenditore che ha fondato il noto marchio di abbigliamento tecnico di montagna Montura e l’alpinista Fausto De Stefani che ha scalato tutti i 14 Ottomila fondando poi quattro scuole in Nepal, e ora un ospedale. Hanno fatto prima tappa a Norcia, poi sono rimasti una giornata a visitare Amatrice e le sue frazioni interessati a comprendere il futuro di queste terre di montagne dai Monti Sibillini alla Catena della Laga, che seppure sconvolte dal sisma custodiscono  meravigliosi paesaggi  wilderness e vogliono rinascere. Anche loro sono rimasti incantati dal dialogo serrato tra i giovanissimi seduti sul campo di gioco attorno ad una corda da cui pendevano  libri dello scrittore: Erri è restato sempre in piedi, disponibile, rilassato e sorridente. L’incontro ruotava attorno al tema di sfrattati dalle terre, di migranti e ritornanti, del flusso inarrestabile di persone e popoli che si spostano in cerca di un futuro migliore, come è sempre accaduto nella storia. Ma non solo. E’ stata l’occasione per riflettere guidati da un altro punto di vista, quello di Erri De Luca, sui “mostri” e sui disastri della natura che mettono terrore. Partendo dalla lettura del suo ultimo successo editoriale Diavoli custodi, che ha appassionato i ragazzi incuriositi di come si costruisce un racconto e dal valore della parola, Erri De Luca servendosi di esempi concreti ha cercato di definire sentimenti, idee, modi di essere e desideri, dando voce a concetti come impegno, libertà, amore, successo, giustizia, fede; ha spiegato realtà oggettive come la natura montana e quella marina, che non sono confini o barriere ma “porte” di passaggi; ha spiegato che dal mare sono nate le Dolomiti, dai terremoti sono nate le montagne. E oggi dobbiamo saperci difendere dal sisma investendo su un piano che metta in sicurezza i territori più fragili, non spendendo soldi sugli F35 quando il sisma è distruttivo tanto quanto una guerra, un bombardamento.

Un lungo momento di commozione ha scosso il palasport quando lo scrittore ha recitato la celebre preghiera laica “Mare nostro”, seguito poi da Caterina che ha letto la traduzione del testo poetico scritta da Leonardo Fari, studente autistico del Liceo Artistico. Leonardo ha condensato in poche frasi inanellate come una struggente ninna nanna quella concretezza che sta dietro alle metafore dell’autore.

L’incontro si è concluso con la presentazione del progetto della Casa della Montagna ad Amatrice, promossa dal CAI Gruppo Regionale Lazio col sostegno del CAI Generale, dei soci, dell’ANPAS e di altri donatori che si stanno aggiungendo. Una casa per tutte le sezioni del CAI d’Italia, destinata ad ospitare corsi ed eventi, attività di montagna e di cultura di montagna nel piacere di gustare tra i Monti della Laga una amatriciana doc. Uno sguardo al futuro dunque, affinché  da Amatrice ripartano le attività, il lavoro, i progetti e le visioni che valorizzino e non snaturino le peculiarità invidiabili di questo  territorio, unico per natura. (Di Ines Millesimi)

Foto: MILLESIMI ©

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