Nel ’43 i corvaresi si presero cura del padre in fuga dai nazisti. La riconoscenza di Nicholas Young

Se Giuseppe De Michelis e sua moglie Berardina Tabacco non avessero aiutato Leslie Young, maggiore dell’esercito britannico (dicembre 1943 – gennaio 1944) “io non sarei neanche nato”. Nascosti nei fienili e nelle cantine a Corvaro, nei casali di Valle Malito, a Sant’Anatolia e altre frazioni, un centinaio di prigionieri in fuga trovarono cure e protezione, grazie a tante famiglie, guidate dal parroco don Filippo Ortenzi.

Il libro “Lo spirito di legno” (Gianni Colabianchi, ed. Albatros), il sito www.santanatolia.it, raccontano episodi, con testimonianze orali e documenti, fra cui attestati di riconoscenza del Field Marshal H.R Alexander del comando delle forze alleate nel Mediterraneo. Ma Sir Nicholas Young, figlio del maggiore inglese, non ne sapeva nulla fino al 1986. “Mio padre non mi aveva mai parlato della guerra e non sapevo che ci fosse un diario. L’ho trovato dopo la sua morte”. Da quel momento sono iniziate le ricerche, per ricostruire il percorso fatto dopo la fuga dal campo di prigionia.

In ogni paese, accompagnato dalla moglie Helen, Nick lascia una lettera di riconoscenza, con la foto del padre. Da lunedì una copia è al Museo Archeologico di Corvaro, visitato insieme ai discendenti della famiglia De Michelis: Santina, Bianca, Giuseppe, figli di Toto De Michelis e Lilia Tempesta, nipoti di Giuseppe e Berardina (nella foto). Un incontro emozionante, alla ricerca di altri aneddoti, per ricostruire luoghi e persone che hanno incrociato i destini del padre, il ruolo di persone come Silvia e Eugenio Elfer, il capitano Charles Gatemby e altri. “Mio padre Leslie Young – scrive Nick nel documento – scappò dal campo di prigionia a Fontanellato (Parma) dopo l’armistizio del ’43. Passò brevemente in questo posto e ricevette un’ospitalità generosa e premurosa della gente del luogo come, non c’è dubbio, tanti altri prigionieri in fuga. Sono felice di dirvi che grazie alla vostra premura e quella di tantissimi altri coraggiosi italiani incontrati nella sua fuga, mio padre riuscì a raggiungere l’Armata Britannica ad Anzio nel febbraio del ’44 e che fu in grado di finire la guerra combattendo in Normandia”. Nella lettera l’invito agli studenti (dai 18 ai 25 anni) dei paesi che hanno ospitato il padre, a visitare il sito della fondazione Monte San Martino Trust, di cui è presidente (www.msmtrust.org.uk), per richiedere la borsa di studio per studiare l’inglese in Gran Bretagna. (dal Corriere di Rieti)

Foto: CdR ©

Print Friendly, PDF & Email