++FLASH++ La scritta Dux non esiste più | Pezzo di storia cancellato dal fuoco per bollire i pomodori

Drammatica la situazione sul monte Giano. Le fiamme che hanno ripreso a bruciare la vegetazione dopo un paio di giorni di pausa adesso hanno attaccato la storica scritta DVX, fu realizzata durante il periodo fascista dalla Scuola Allievi Guardie Forestali di Cittaducale nel 1939, con il contributo di numerosi giovani del posto, come omaggio a Benito Mussolini.

 Nelle ultime ore il fuoco, divampato a causa di un pentolone di pomodori messi a bollire, aveva attaccato la V della scritta fino a divorarla completamente. Attualmente si scorgono, anche dalla Salaria, tre focolai, uno per ogni lettera.

A lanciare l’allarme, RietiLife, che con una troupe è andata a ridosso dell’incendio, constatandone le condizioni pericolose già da martedì 22 agosto. LEGGI

Sui social molti i commenti negativi riguardo alla soppressione del Corpo Forestale dello Stato, ragione che in tanti additano come un danno per la salvaguardia del nostro patrimonio boschivo e di conseguenza la difficoltà nello spegnere incendi come in questo periodo: la provincia reatina è praticamente avvolta dalle fiamme da alcune settimane.

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Cenno storico sulla montagna

Lmontagna si trova in provincia di Rieti a nord-est di Antrodoco e domina, con una prominenza di circa 1300 m, la parte bassa delle Gole del Velino che lo separa dal massiccio del Terminillo a ovest, con il gruppo montuoso del Monte Nuria a sud e quello di Monte Calvo a est che ne rappresenta la naturale prosecuzione geomorfologica, a nord si collega direttamente ai Monti Reatini, mentre verso nord-est guarda verso la Piana di Cascina e i Monti dell’Alto Aterno.

La pineta DUX

 Deve una certa notorietà alla scritta “DVX” (duce, dal latino dux, ducis), posta sul versante ovest, composta da alberi di pino e visibile da diversi chilometri di distanza avvicinandosi ad Antrodoco sulla via Salaria. La pineta, di circa otto ettari è composta da circa 20.000 pini e Il rimboschimento fu realizzato sul versante nord-ovest ove si trovava originariamente una costa calcarea desolata. La scritta, visibile nelle giornate di poca foschia anche da Roma, è patrimonio artistico e monumento naturale[1 ed è stata restaurata con i fondi regionali nell’estate del 2004

Alle pendici della montagna sono presenti le essenze tipiche della macchia mediterranearoverellequerceaceri, che giungono fino ai 1200/1300 m. Oltre i 1300 metri iniziano a trovarsi i Faggi che sul versante ovest arrivano fino a circa 1700 metri.

 

Foto: GRILLOTTI © 

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1 Commento

  1. Enrico Tosoni

    Un pezzo di storia andato in fumo. Stiamo distruggendo un paese che non ci merita. Speriamo che venga ricreata anche in memoria del corpo forestale che tanto fece in omaggio a Mussolini.