Street-art, “Pubblica” presenta a Selci il lavoro dell’artista Gonzalo Borondo

Continua l’esperimento-esperienza di “PUBBLICA” la residenza d’arte a cielo aperto a cura di Carlo Vignapiano – sotto il Patrocinio del MIBACT – nel comune di Selci.

L’intento del progetto è quello di decodificare i linguaggi dell’arte urbana attraverso un percorso nell’indagine dei contenuti e dello stile degli artisti ospiti della residenza.

Proprio nei giorni scorsi è stato presentato “Cenere”, il lavoro realizzato all’interno della cappella funebre del cimitero di Selci dall’artista spagnolo Gonzalo Borondo: alle otto grandi pitture – nate per descrivere le diverse vie dell’uomo – si sommano le suggestioni fornite da altrettante lastre di vetro sulle quali padroneggia il simbolo primo della caducità della vita, la candela.

Sul muro circolare che delimita la cappella una rigorosa scala di gradienti che, dal bianco pavimento monolitico, salgono fino a collegarsi ai grigi scuri di un pittorico cielo rinascimentale per poi chiudersi in una sofisticata area centrale realizzata in foglia di oro puro.

La luce che l’artista ha immaginato come necessaria combinazione tra i freddi della pittura ed i carnali caldi dei fasci luminosi circonda poi il profilo della grande croce centrale.

Durante l’inaugurazione è stato presentato l’ “object d’art” che contiene la memoria testuale, visiva e materica del progetto; una scatola in ferro battuto, realizzata dalle stesse mani che hanno eretto la porta della cappella, dove custodire le suggestioni, le immagini e i materiali che articolano la complessità della cappella.

Presentato al pubblico il 27 maggio, “Cenere” sarà visitabile solo su appuntamento contattando i curatori del progetto.

Foto: PUBBLICA ©

 

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