Cantalice in festa per San Felice, per la celebrazione è arrivato il vescovo Pompili

(di Sabrina Vecchi) Festa grande a Cantalice per la celebrazione del Santo Patrono, il frate cappuccino Felice Porri, figura religiosa venerata in tutto il mondo. Come tutti gli anni, il 18 maggio, giorno della morte del Santo, la comunità cantaliciana si è riunita sin dal mattino per assistere alla santa messa ed alla solenne processione con la statua portata a spalla dai confratelli per le vie del paese.

In serata, per  la celebrazione liturgica vespertina è arrivato a Cantalice il vescovo di Rieti Domenico Pompili, il quale ha voluto ammirare i pittoreschi scorci del centro storico percorrendo le oltre quattrocento scalette che collegano la parte inferiore del paese con quella superiore. Pompili ha delineato con tratti efficaci e puntuali la figura di Frà Felice, laico che non diventò mai sacerdote e visse buona parte della sua vita come questuante nella Roma cinquecentesca, pur non perdendo mai di vista la semplicità, la gratitudine verso la vita ed il buonumore che lo portava spesso a cantare ed a comporre sagaci stornelli in rima.

Il vescovo ha lanciato anche un preciso monito alle confraternite, perché siano associazioni coese ed operose nel perseguimento di obiettivi solidali e costruttivi per la comunità durante tutto l’anno, e non solamente a ridosso della festività del proprio Protettore.

san_felice_fuochi6633_La giornata di festeggiamenti è stata animata dalla banda musicale di Cantalice ed è proseguita fino a tarda notte con il consueto spettacolo dei fuochi pirotecnici. A coordinare il tutto, il parroco storico del paese, don Gottardo Patacchiola, instancabile e “folkloristico” come sempre, ma in fondo, che festa sarebbe senza di lui.

Foto: Francesco PATACCHIOLA ©

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