Alzheimer, parla la ricercatrice reatina che ha scoperto le cause: “La ricerca è importante, valorizziamola”

A RietiLife è arrivata la lettera di Francesca Romana Rizzo, la ricercatrice reatina che ha scoperto in equipe le cause dell’Alzheimer (leggi)
Sono Francesca Romana Rizzo, e scrivo qualche riga per presentarmi e presentare un po’ il lavoro che abbiamo pubblicato su Nature Communications Dopamine Neuronal loss contributes to memory and reward dysfunction in a model of Alzheimer’s disease. Ho da poco concluso il dottorato di ricerca in Neuroscienze (Università di Roma Tor Vergata) presso la Fondazione Santa Lucia (Roma).
 francesca_romana_rizzo1_
Durante il periodo di dottorato ho collaborato con il prof. D’Amelio Marcello, mi sono occupata nello specifico dello studio del rilascio evocato di dopamina in Striatum e in Nucleus Accumbens Shell e Core mediante la tecnica di amperometria a potenziale costante. E’ stato un lavoro lungo ma che ha dato i suoi frutti. Grazie ad un approccio multidisciplinare e mediante l’utilizzo del modello animale murino di Alzheimer (Tg2576)  siamo riusciti a “stravolgere” l’idea generale che nell’Alzheimer la prima area cerebrale a degenerare sia l’ippocampo. Abbiamo dimostrato la degenerazione primaria dell’area tegmentale ventrale (VTA), dalla quale partono i neuroni che rilasciano dopamina in varie aree cerebrali tra cui Nucleus Accumbens (NAcc) e Ippocampo. Un difetto di apporto di dopamina verso l’ippocampo è tra le cause che portano a deficit della memoria tipici di questa patologia. Allo stesso tempo il deficit di dopamina nell’area NAcc è coinvolto nell’insorgenza di stati depressivi che possono anche precedere le prime manifestazioni di perdita di memoria.
Mi sembra importante sottolineare l’importanza della ricerca scientifica preclinica che porta giorno dopo giorno ad una conoscenza sempre più approfondita, come nel nostro caso, delle malattie neurodegenerative. E’ giusto che il nostro lavoro venga valorizzato.
Al momento lavoro come postdoc con il prof Diego Centonze, mi occupo di un’altra importante patologia: la Sclerosi Multipla. Mi auguro di poter continuare la strada della ricerca che mi appassiona ogni giorno di più. La ringrazio di cuore per l’attenzione che ha voluto dare a questa notizia scientifica.
Foto: RIZZO ©
Print Friendly, PDF & Email