Mannarino, che show al PalaSojourner! Ma con i fan…

IMG_2172(di Sabrina Vecchi) “Apriti cielo” è arrivato Mannarino. Data zero ieri sera al PalaSojourner per il cantautore romano trentottenne,  in partenza da Rieti con il suo “Apriti cielo Tour“.  I giovani fan erano però in fibrillazione già dalla settimana scorsa per l’arrivo del cantante che in preparazione del concerto ha soggiornato in un hotel del centro per diversi giorni.

Alessandro Mannarino inizia l’attività artistica nel 2001 esibendosi nei locali della Capitale , e proprio la chiave della “romanità” la fa da padrona per buona parte dei suoi lavori: chiave che va scemando nell’ultimo periodo in cui il cantante ha optato a favore di contaminazioni più neutre e talvolta internazionali, ultima la passione per le musicalità brasiliane. Il pubblico reatino, prevalentemente composto da giovani, ha risposto bene alle oltre due ore dello  spettacolo obiettivamente coinvolgente e ben strutturato dell’artista, personaggio assai eclettico che ama sperimentare nuove musicalità  e si muove bene su contaminazioni tracciate dalla linea di confine a cavallo tra il folk e l’impegnato,  da stornellatore 2.0. La fondamentale spinta del web, un’agenzia persuasiva ed il fascino del “bello e dannato” – guai con la giustizia, alcool a fiumi, aria trasandata ed un filo di saccenza  – hanno fatto il resto ed il fenomeno Mannarino vola ai vertici delle classifiche e nei cuori delle teenager.

Resta da capire se Alessandro Mannarino riuscirà a confermare il suo indubbio talento e ad alimentare con costanza e lavoro la fiamma della sua carriera. Insomma, di strada da fare ce n’è, anche  per quanto riguarda l’atteggiamento dell’artista, che pure è parte integrante dell’artista stesso. Letteralmente blindato nella sua camera d’hotel, il cantautore non ha concesso interviste, non ha vissuto in alcun modo la città che l’ha ospitato e non si è mai concesso ai fans che lo aspettavano con trepidazione. Sceso nel bar sottostante l’hotel, non ha gradito la presenza dei fotografi, pochi sorrisi ai passanti, pochi selfie, nulla su Rieti nelle proprie pagine social a parte il pensiero – doveroso – alle popolazioni terremotate durante il concerto. Insomma Mannarino, sei bravo ma “cala da ‘ssa cerecia”. Foto: Alberto Milardi ©

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