Amazon, come lavorare nel nuovo centro di Passo Corese

(di Paolo Giomi) Amazon apre le porte del suo centro distribuzione di Castel San Giovanni (Piacenza), per mostrare come sarà l’insediamento del colosso americano del commercio online a Passo Corese. Dove, dal prossimo autunno, l’enorme stabilimento del polo logistico di Fara Sabina inizierà a distribuire pacchi e ordini in tutto il Centro-Sud Italia, grazie all’opera quotidiana di centinaia di dipendenti, che Amazon recluterà nel territorio della provincia di Rieti, e non solo.

Per rendersi conto dei numeri basta pensare che nel cuore della logistica di Amazon, in Emilia Romagna, lavorano ad oggi 1300 addetti, tutti assunti con contratto a tempo indeterminato direttamente dal marchio Usa. Nessun intermediario, nessun contratto esterno. La procedura, rigorosa e uguale per tutti, è la seguente: la prossima primavera Amazon raccoglierà le candidature attraverso le tre agenzie interinali autorizzate, che sono Gi Group, Adecco e Manpower.

Una volta raccolti i curricula, saranno gli stessi manager di Amazon ad analizzarli uno ad uno. Per le posizioni di magazzino – che riguarderanno l’80% dell’offerta occupazionale sul territorio reatino – il requisito fondamentale sarà l’ottima conoscenza della lingua italiana, al quale si aggiungono caratteristiche e qualità valutate caso su caso. Il messaggio proveniente da Castel San Giovanni è chiaro: è pregato di astenersi chiunque pensi di entrare a Passo Corese attraverso “scorciatoie” o canali preferenziali, che siano politiche o “di conoscenza”.

Ad Amazon, assicurano i manager piacentini, non funziona così: nessuno accetta “raccomandati”, la meritocrazia è uno dei pilastri dell’impianto lavorativo globale. L’unico percorso accettato è la cosiddetta “referenza trasparente”: un dipendente o un manager già impiegati in Amazon possono segnalare il nome di un amico o di un conoscente che si ritiene avere le qualità giuste per essere assunto. In quel caso, comunque, il complesso e rigoroso meccanismo di selezione parte lo stesso, ed è uguale a tutti gli altri. Se la persona “segnalata” viene assunta, il “segnalatore” riceve un premio.

Meritocrazia e “orizzontalità”: in Amazon, assicurano i manager di Castel San Giovanni, non è difficile vedere un addetto di magazzino scalare posizioni, diventando area manager e assumendo qualifiche di prestigio. Un percorso “interno” che si basa anche su una formazione continua del personale, con corsi e tutoraggi costanti, che puntano a migliorare continuamente il livello del personale.

Il lavoro del personale di magazzino si articola in tre turni da 8 ore, con pause da 30 minuti tra un turno e l’altro. Solo nella notte tra sabato e domenica, a Piacenza, le macchine si “spengono”, per riprendere a pieno regime al mattino.

Che fare allora per candidarsi? Per chi fosse interessato ai ruoli manageriali le posizioni aperte sono già presenti nella sezione “My Jobs” del sito ufficiale amazon.com: la lingua inglese, in questo caso, diventa un requisito fondamentale. Per chi invece volesse tentare l’ingresso come addetto di magazzino bisognerà attendere la prossima primavera, quando partirà la massiccia campagna di reclutamento. Tenere d’occhio i portali, locali e nazionali di Adecco, Gi Group e Manpower, e anche il sito stesso di Amazon, inviare il proprio curriculum e incrociare le dita. I numeri presentati, almeno sulla carta, inducono a pensare che nel Reatino potrebbe davvero esserci spazio per tanti. Per non dire per tutti. Foto: Gianluca VANNICELLI / Agenzia PRIMO PIANO © Piacenza

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1 Commento

  1. Amazon forte