Petrangeli a Il Fatto: “Senza Province la periferia è abbandonata. Sull’Appennino c’è un’Italia di serie B”

Simone Petrangeli, sindaco di Rieti, ha parlato a Il Fatto Quotidiano del Centro Italia colpito dal sisma e dalla neve. Ripubblichiamo l’articolo comparso stamattina a firma di Luciano Cerasa. 

(da Il Fatto Quotidiano – Luciano Cerasa) “Questo terremoto ha messo tragicamente in luce le conseguenze della mancanza di servizi, strade, ferrovie in un’Italia finora nascosta, purtroppo hanno costruito un paese di serie A intorno alle 10 aree metropolitane,mentre nelle vaste aree interne è tutto di serie B, ma l’Italia di mezzo ha la stessa dignità dei grandi centri urbani: le istituzioni nazionali ci hanno abbandonato da molto tempo”.

Simone Petrangeli ha un’idea molto precisa di chi porta la maggiore responsabilità delle sofferenze affrontate dalle popolazioni colpite dal terremoto e dal maltempo. È il sindaco di Rieti, il capoluogo che dalla prima, catastrofica scossa che ha messo in ginocchio gran parte dei comuni della provincia (come Amatrice, Cittareale,Borbona o Accumoli), è diventato la capitale dell ’emergenza terremoto. Qui si sono insediati i centri di comando e controllo della protezione civile, l’ufficio della ricostruzione guidato da Vasco Errani e quello speciale della Regione Lazio. È la procura di Rieti a indagare per competenza sulle possibili responsabilità nei crolli degli edifici e da qui è partita la prima colonna di vigili del fuoco e di ambulanze che ha raggiunto quella prima notte maledetta i territori sui monti sabini colpiti dal sisma. Ma è anche una città di 48mila abitanti affacciati sul cratere ormai semi-deserto del terremoto che dal 24 agosto dormono poco, male e spesso in macchina. Gli 11 centri di accoglienza organizzati nei parcheggi all’aperto e nelle palestre si riempiono di migliaia di persone a ogni scossa più forte delle altre.

Le scuole riaprono lunedì. Dall ’inizio dell’anno scolastico sono rimaste chiuse per quasi 20 giorni. Le case da controllare che secondo le denunce hanno riportato lesioni sono oltre 1.500, le ordinanze di sgombero sono già decine soprattutto nel centro storico e a ogni scossa le crepe si allargano. “La ricostruzione nel cratere di fatto non è ancora partita e prima che passi febbraio sarà difficile anche portare via le macerie, si fronteggia la paura e i danni causati dalle nuove scosse e in questa ultima settimana ci si è messa anche la neve, ma il coordinamento tra le istituzioni è massimo” scuote la testa Petrangeli. Un’emergenza infinita che per il sindaco del capoluogo sabino poteva essere evitata: “Questa vicenda ha dimostrato che lo smantellamento dell’apparato delle Province è stato un errore colossale, le strade che avevano in carico sono diventate terra di nessuno, ogni Comune segue solo il territorio di sua competenza;provate a pensare cosa può causare in una zona di montagna,poco popolata e alle prese con un inverno particolarmente duro, l’abbandono della rete stradale e vi renderete tragicamente conto di quello che è successo, ci sono ancora piccoli comuni completamente isolati”.

“L’Italia è fatta di piccole comunità e di persone che vogliono vivere queste terre e che hanno gli stessi diritti costituzionali di quelli che abitano al centro di Roma, Milano o Bologna, è il cuore del paese che non può essere abbandonato”attacca Petrangeli. La carenza di infrastrutture adeguate rimane per il sindaco reatino il nodo principale: “La scusa è sempre quella della mancanza di fondi, ma non è possibile che ci sia una via Salaria ancora com’era 70 anni fa che collega Roma ad Ascoli Piceno e tutto quello che c’è in mezzo”.“Subito dopo il 24 agosto mi sono messo in contatto con tutti gli altri sindaci dei Comuni capoluogo colpiti dal terremoto, come Ascoli Piceno, Fermo, Macerata, Teramo e Spoleto per costruire una rete di città del centro-Italia che devono pretendere un maggior impegno delle istituzioni nazionali”: il sindaco reatino annuncia battaglia. Foto (archivio) RietiLife ©

 

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1 Commento

  1. Abbandonati ormai da anni e un silenzio della politica locale ancora più scandaloso. Dove erano, cosa hanno fatto i nostri cari politici in tutti questi anni? Perchè noi cittadini paghiamo ancora le tasse, per quali servizi? La tragedia del terremoto non ha fatto altro che evidenziare l’incuria e lo stato di abbandono in cui vertono i territori della nostra provincia. Non siamo cittadini di serie b e non abbiamo niente da invidiare ad altri territori in termini di risorse naturali, paesaggistiche, culturali, etc. Spero sia arrivato il momento per poter ripartire ed abbandonare questo medioevo 2.0. Serve mettere in sicurezza il territorio, servono collegamenti stradali e ferroviari idonei al 2017, serve il lavoro, e soprattutto serve la volontà e la CAPACITÀ della politica locale di SAPER REALIZZARE!!!