Burro e latte

Scatta l’obbligo di indicare l’origine del latte anche per il formaggio: se ne parla all’Auditorium il 19 dicembre

Lunedì 19 alle ore 15 è previsto un dibattito sul decreto inerente l’etichettatura dei prodotti alimentari a base di latte che si terrà presso l’Auditorium Varrone,  via Terenzio Varrone 57, Rieti.

Il nuovo decreto infatti, estenderà, a breve, l’obbligatorietà di riportare in etichetta, l’origine del latte utilizzato, anche per tutte le altre tipologie di latte, diverse dal “Latte Fresco” (per il quale era già previsto fin dal 2003), quali l’UHT, l’Alto Pastorizzato il Microfiltrato nonchè per tutti i prodotti caseari. È notizia di ieri che i Ministri Martina (Politiche Agricole) e Calenda (Sviluppo Economico)  hanno firmato il decreto per l’entrata in vigore della nuova normativa sull’etichettatura di tali prodotti.

“Questo epocale cambiamento – spiega Marco Lorenzoni della Centrale del Latte di Rieti – potrebbe essere la più importante opportunità per salvare un intero comparto, quello Zootecnico/Alimentare italiano che da anni soffre di una profonda crisi. Considerata l’attenzione e lo sforzo che la Centrale del Latte di Rieti ha da sempre posto nel comunicare volontariamente ai propri consumatori, l’utilizzo esclusivo di latte locale per ogni produzione a proprio marchio, questo decreto appare come un raggio di luce in un futuro fino ad oggi decisamente buio. Abbiamo accolto con grande entusiasmo la promulgazione di tale decreto che renderà, non più meramente volontaria l’indicazione dell’origine della materia prima utilizzata, ma bensì obbligatoria per tutti coloro che desiderino commercializzare i propri prodotti nel nostro paese, mettendo finalmente in grado il consumatore finale, di compiere un ‘acquisto consapevole’. Una battaglia durata un decennio che sembrerebbe oggi essere vinta; l’importanza però, di far giungere un chiaro quanto costante flusso di informazioni  ai consumatori è fondamentale, onde evitare di correre il rischio che, nel futuro, si possa tornare indietro”

“Il Decreto infatti è stato approvato in ‘via sperimentale‘ per due anni – continua Lorenzoni – in attesa di verificare se l’obbligatorietà di riportare tale informazione in etichetta, sia ritenuta importante dai consumatori. Questo dato, si evincerà solamente se il consumatore finale orienterà maggiormente le proprie scelte verso un prodotto locale e da ciò nasce l’idea di questo dibattito ed il relativo impegno degli ospiti e di tutta la stampa locale. Un ulteriore nodo critico del decreto è che esso riguarda esclusivamente le produzioni fatte in Italia e non quelle provenienti dall’estero, pertanto, una azienda italiana che produce in un proprio stabilimento all’estero o che si faccia produrre a proprio marchio un determinato prodotto, da industrie estera terze, non soggiacerà a tale normativa. È pertanto fondamentale far comprendere al consumatore che, qualora in etichetta non sia indicata l’origine della materia prima, quel prodotto sarà certamente di origine estera”.

Foto (archivio) RietiLife ©

 

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