Boschi contestata, Costini le lancia banconote false / Venti anni fa il lancio delle mutande a Veltroni | VIDEO – FOTO

Maria Elena Boschi prima dell’arrivo nella Sala dei Cordari – gremita per l’evento per il Sì al Referendum – stata contestata: “Ecco i soldi di Banca Etruria” le ha gridato Chicco Costini, di Area-Rieti, lanciando verso l’auto del ministro fac-simile di banconote. Presenti anche altri contestatori LEGGI. Il gesto verso il ministro delle Riforme avviene a venti anni esatti dal lancio, sempre da parte di Costini, di un paio di mutande verso l’allora vicepresidente del Consiglio dei ministri, Walter Veltroni. Tra gli altri contestatori di oggi anche l’ambientalista Benito Rosati e il presidente di Cittadinanzattiva Antonio Ferraro (l’articolo continua sotto)

All’evento (organizzato dal segretario cittadino del Pd Emiliana Avetti) per il Sì al Referendum hanno partecipato anche la deputata del Pd Alessia Morani, il segretario generale della Fim-Cisl, Marco Bentivogli, il deputato Fabio Melilli, e l’assessore della Regione Lazio,Fabio Refrigeri. Al suo arrivo, la Boschi è stata contestata.

“L’appuntamento del 4 dicembre è decisivo – ha detto Boschi – Il Parlamento ci ha messo oltre due anni ad approvare questa riforma costituzionale. Ora tutto è nelle vostre mani, nelle nostre mani di cittadini, perché questa riforma diventa realtà solo se il 4 dicembre vince il Sì altrimenti resta un altro tentativo fallito, nel cassetto. Perché possa diventare realtà abbiamo bisogno di voi. E questo carica su di voi delle responsabilità enormi, che riguardano il futuro dei vostri figli e nipoti”.

Quella del 4 dicembre “non è la riforma del governo o di un partito, ma è la riforma di tutti, se scegliamo che diventi realtà. Non ci sono simboli di partito – ha continuato Boschi – non ci sono preferenze: c’è una domanda a cui bisogna rispondere con un Sì o No. Ed è tanto facile da capire che qualcuno ha fatto polemica sulla formulazione del quesito. Questa riforma non è perfetta, d’accordo. Ma l’alternativa votando No non è una riforma perfetta bensì lasciare le cose come stanno oggi. Perché voglio vedere come faranno a mettersi d’accordo Grillo, D’Alema, Berlusconi su una nuova riforma. Dire No ora non ci porta a una riforma diversa tra un anno, forse tra dieci-quindici anni. Ma trovo difficile credere che quel cambiamento cui oggi diciamo di No venga portato avanti dalle persone che per trent’anni non sono riuscite a trovare un accordo per farlo. Loro sono in Parlamento dagli anni ’80, forse qualcuno anche prima. Io dal 2013. Credo che per molti dirigenti politici sia l’ultimo treno per provare a tornare”.

Sulla riforma, il ministro ha aggiunto: “È un punto di serietà dire per anni che bisogna ridurre il numero dei parlamentari e poi mantenere l’impegno. E credetemi, non è facile far votare in Parlamento una riforma del genere. Dobbiamo chiedere a chi va in giro a dire che si devono ridurre i costi della politica, perché vota No quando ha l’opportunità di farlo davvero. Dicono che dopo faranno di più? Intanto votino questa riforma. Noi abbiamo avuto la serietà di votare questa riforma e abbiamo consiglieri regionali Pd che vengono a fare campagna per il Sì pur sapendo che se passa la riforma non guadagneranno più del sindaco della città capoluogo e se faranno i senatori non un centesimo in più. La tesi numero quattro dell’Ulivo – ricorda inoltre il ministro, citando il quesito referendario – sosteneva il ‘superamento del bicameralismo paritario’. Lo hanno sostenuto anche tutti gli altri partito nel tempo. Noi lo abbiamo fatto”.

“Quando andiamo in Europa, oggi lo facciamo a testa alta per le riforme realizzate dal governo. Se interrompiamo il percorso” con la bocciatura del referendum “daremo il segnale che non sosteniamo il percorso di cambiamento e allora sarà molto difficile andare in Europa con la stessa forza. Non parliamo della sorte del governo perché non personalizziamo ma nessuno, il giorno dopo, può dire di non sapere per cosa ha votato”, ha affermato inoltre il ministro. E invita i sostenitori del Sì alla mobilitazione: “Aiutateci voi a far conoscere la riforma parlando con i vicini di casa, con gli amici del calcetto, con i compagni di università. Per fare i regali di Natale ci sarà tempo dopo”, ha scherzato il ministro.

Foto: Emiliano GRILLOTTI ©

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1 Commento

  1. COMPLIMENTI AVETE FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI M…., MA FATELA FINITA UN A VOLTA PER TUTTE!!!