Il giurista reatino Bruno Carotti presenta a Roma il suo libro:”Il sistema di governo di Internet”

(m.c.) Giovedì 24 novembre a Roma, presso il Centro Studi Americani (via Caetani, 32), si terrà la presentazione del volume del giurista reatino Bruno Carotti, “Il sistema di governo di locandinaInternet”, pubblicato nel 2016 dalla Casa editrice Giuffrè.

Ne discuteranno Sabino Cassese (Giudice emerito della Corte costituzionale e Professore emerito della Scuola Normale Superiore di Pisa), Bernardo Giorgio Mattarella (Professore ordinario di diritto amministrativo alla Luiss, già Capo dell’Ufficio Legislativo del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione), Lorenzo Casini (Professore ordinario di diritto amministrativo presso IMT Alti Studi di Lucca e Consigliere giuridico del Ministro dei beni e della attività culturali e del turismo) e Lorenzo Losa (Presidente Wikimedia Italia). Modererà Claudio Cerasa (direttore de Il Foglio).

Bruno Carotti è nato a Rieti nel 1977, ove ha studiato, formandosi al Liceo Classico Marco Terenzio Varrone. Si è laureato in Giurisprudenza alla Sapienza di Roma con il massimo dei voti. È Dottore di ricerca in diritto amministrativo nella stessa Università e Cultore della materia a Roma Tre. Abilitato all’esercizio della professione forense presso la Corte di Appello di Roma, attualmente lavora presso l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, a seguito di concorso pubblico nel quale è risultato primo classificato.

Il libro analizza, principalmente, l’ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers) e il controllo tecnico di un mezzo globale per eccellenza, come Internet. Si tratta di un caso molto particolare, in cui l’ente istituzionale che decide in ordine a risorse essenziali per il funzionamento della rete (standard, risorse numeriche scarse e nomi a dominio) non è stato istituito dagli Stati con un trattato internazionale (come ci si aspetterebbe), ma affidato a un ente privato (una not-for-profit corporation appositamente creata nello Stato della California: del resto, Internet è nata lì). Destinato a operare su una expertise esclusivamente tecnica, grazie agli scienziati che hanno dato vita alla rete (come quelli riuniti nella Internet Engineering Task Force, IETF) e, dunque, fuori dalle tradizionali logiche internazionali, l’ente, paradossalmente, esula dai meri aspetti tecnici e riporta gli interessi statali e pubblici al suo interno. Questo sia per la rilevanza della materia regolata (definita public policy), sia per la presenza di un comitato che opera al suo interno nel quale sono rappresentati i governi nazionali.

Il caso è di rilievo scientifico anche per la formazione di regole che operano in senso transnazionale, che dalla dimensione tecnica giungono a quella giuridica secondo un processo originalissimo, che coniuga la pluralità dei soggetti interessati alla centralità del decisore. Mostra molto chiaramente, dunque, come vengono affrontati i problemi del cd. flat world, con soluzioni altamente originali, come una partecipazione su vasta scala (multi-stakeholder system). Costituisce un esempio di questa originalità anche la riconfigurazione del ruolo delle discipline tradizionali: il diritto internazionale è silente, mentre svolge un ruolo forte il diritto amministrativo, alla cui costruzione teorica il libro è dedicato (sono le tecniche amministrative a essere utilizzate per la difesa dei diritti dei singoli, il corretto svolgimento delle funzioni, la soluzione delle controversie). Viene in luce, dunque, un riadattamento delle tradizionali categorie giuridiche, che conducono a parlare di un “sistema” di settore.

La notizia è riportata anche sul sito dell’Irpa  e del Centro Studi Americani .

Foto: CAROTTI ©

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