IL REPORTAGE – Una notte con la Polizia che sorveglia le frazioni fantasma / FOTO – VIDEO

(r. l.) Tra le macerie, le vie ostruite dai sassi, chiese crollate e una quotidianità che si è fermata alle 3.36 del 24 agosto, il lavoro delle forze dell’ordine garantisce capillarmente sicurezza, sorveglianza, controllo e repressione dei crimini.

 

RietiLife e RietiLife Tv hanno passato una notte in compagnia della Polizia di Stato: le nostre telecamere e macchine fotografiche hanno documentato il lavoro di tre pattuglie – guidate dal Commissario Capo Paolo Catenaro – nei loro servizi notturni. Frazioni e vie di comunicazione, nulla sfugge. Siamo stati a Torrita, Fonte del Campo e Illica. E mentre sarebbe quasi superficiale raccontare della devastazione che regna in tre delle tantissime frazioni colpite dal sisma nell’amatriciano e nell’ascolano, non è inutile raccontarvi l’operato di chi costantemente sorveglia quelle zone.

RietiLife Tv ha realizzato un reportage video GUARDA

Polizia, ma anche Carabinieri, Guardia di Finanza, Forestale “è difficile non trovare un’auto che non sia la nostra” dicono i poliziotti in servizio. E se quell’auto non ha il lampeggiante acceso o la livrea di un corpo armato, allora scatta il controllo. Sulla Salaria da e per Ascoli, sulle vie che conducono alle case anche più isolate. Insomma, se c’è qualcuno che non deve essere lì, le forze dell’ordine lo individuano. E lo controllano. Tramite i sistemi tradizionali, ma anche grazie al rapido matching con la banca dati, interpellata con un tablet a bordo delle volanti. È quello che hanno fatto i poliziotti anche nella notte in cui RietiLife li ha accompagnati nel loro giro di sorveglianza.

Un rapido briefing con l’itinerario da seguire, poi parte il servizio. Sono tantissimi gli uomini delle forze dell’ordine impegnati, giorno e notte e in ogni punto delle zone colpite dal sisma: ai reparti volanti, ci sono anche battaglioni e altri reparti inviati dal Dipartimento della Sicurezza, coordinati da Prefetto e Questore. È tutto iper-sorvegliato. E se entra anche solo uno spillo dove non deve, le sirene lo illuminano.
Dopo un breve tratto di Salaria, ecco Torrita: c’è la luce comunale e sembra una notte come le altre. Ma ci sono sassi in strada e se ci si gira a destra, in quella che è la piazza, si nota la chiesa crollata. Sembra la sezione di un disegno 3D, è invece il luogo dove si celebrava la messa, si cantava la domenica. I poliziotti girano, controllano che i portoni non siano stati forzati, che le toghe delle finestre non siano aperte, che non ci siano movimenti sospetti. Una luce filtra dal vetro sopra un portone e un tv accesa segnala la presenza di una persona: “113, apra”. Nulla di particolare: è il proprietario di casa, che rassicura gli agenti sulla sua presenza momentanea e ringrazia per il controllo, tornando alla sua notte.
Si torna in macchina: direzione Fonte del Campo. Anche qui lo scenario è spettrale. La chiesa, venata sulla sua facciata, segna le 3.31. Andava cinque minuti dietro quell’orologio, la notte del 24 agosto. Poi si è fermato, come la vita nell’amatriciano. E se una chiesa crepata può far accapponare la pelle, un vicolo di Fonte del Campo – dove fuori dalle porte c’è ancora la differenziata pronta per esser ritirata – non immaginate cosa possa suscitare così riempito di sassi. Là, dove magari fino a un mese fa un anziano prendeva il sole dopo pranzo o un bimbo girava in bicicletta, ora ci sono muri e valigie, sassi e asciugamani. Un poliziotto sente un rumore: il portone è aperto, si controlla dentro, ma è solo un gatto che, cerca rifugio e cibo in quel far west di desolazione. A Fonte del Campo si festeggiava San Bartolomeo: c’è lo striscione nello spiazzo del paese e dalle finestre penzolano ancora le immagini con l’effige del santo, come un monito a chi potrebbe trovarsi lì senza autorizzazione. La Polizia illumina le macerie e l’interno delle case con le torce, battendo a tappeto ogni angolo.
E poi c’è Illica. La frazione simbolo del terremoto è come un castello di carte soffiato via dal vento. È rimasto poco in piedi. Ci sono le auto sotto le macerie a fare da contraltare a un cartello che invita i più piccoli a rendere vitale la frazione: “Non è vietato giocare a palla, sporcarsi o piangere di gioia”. Ma tra vicoli totalmente invasi dai crolli, di gioia non ce ne è più. È rimasta la fontana ancora piena di fiori al centro della piazza e un cane, inavvicinabile, fa la guardia a l’informe rimanenza della casa e della frazione in cui abitava. Inutile lo sforzo di un poliziotto di confortarlo: quella bestia porta dentro il dolore di tutta Illica e dei suoi morti.
Il giro finisce con un posto di blocco sulla Salaria e i poliziotti danno il cambio a chi entra nel turno successivo. I controlli proseguono e la vita nell’amatriciano prova a riprendersi anche grazie al grande impegno delle forze dell’ordine. La sicurezza è la testata d’angolo della ricostruzione.
Foto: Emiliano GRILLOTTI ©

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