Gli imprenditori cinesi in Calabria a sostegno di Amatrice e Accumoli

Appena nata, l’associazione degli imprenditori cinesi in Calabria, ha esordito nel suo scopo sociale con un atto più che simbolico. Erano i drammatici giorni del sisma in Abruzzo e decisero subito di prodigarsi per una raccolta di fondi. Oggi come allora, dopo sette anni, l’associazione ha inteso rafforzare la propria vicinanza, nei momenti difficili, all’ospitale comunità italiana con una donazione a favore delle vittime del centro-Italia.

Molto simili tra loro per effetti e altre curiose circostanze (ad esempio l’ora dell’evento), il terremoto dell’Aquila di sette anni fa e quello del 24 agosto appena scorso, costituiscono la triste cartina di tornasole di quanto siano strutturalmente fragili i nostri paesi e implacabilmente impotenti, di fronte alle forze della natura, le nostre stesse vite. La popolazione cinese sa bene cosa sia la convivenza con i terremoti e sa, tristemente, quale misura abbia il dolore umano quando a morire sono, ogni volta, centinaia di persone mentre svariate migliaia se ne feriscono e altrettante perdono, pur in vita, ogni altra cosa. Un mese sì e a volte l’altro pure la Cina è scossa da sismi che mietono morte o, al meno peggio, danneggiano interi villaggi.

La notizia è che tutte le comunità cinesi in Italia hanno subito messo mani al portafogli e inviato soldi a beneficio dei terremotati, usando il canale della Croce Rossa Italiana, tramite i vari uffici consolari e l’ambasciata di Pechino a Roma. E dunque pure dalla Calabria, come da ogni altra regione, è partito un gruzzolo di aiuti economici che attesteranno, alla fine di tutto, la grande partecipazione sì concreta ma soprattutto emotiva dei cinesi alle sorti degli italiani.

Forse neppure è un caso che, proprio dopo il disastro di Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto, sia partita una missione spaziale sino-italiana per il monitoraggio degli spostamenti tettonici. È già quasi sulla rampa di lancio il satellite che tra un anno (fonte: Corriere della Sera) sorvolerà il pianeta con l’unico scopo di cercare eventuali segnali che possano aiutare a dare l’allerta per l’arrivo di un terremoto. Il satellite si chiama Cses (China Seismo-Electromagnetic Satellite) e l’Italia vi partecipa con il progetto Limadou.

Grande commozione è stata manifestata dagli operosi ospiti estremorientali di fronte alla notizia delle vittime: «Ringrazio ancora una volta i miei connazionali che vivono in questa regione – ha commentato Wu Zhengbin (in foto), riconfermato presidente dell’associazione tra imprenditori cinesi in Calabria – per la sensibilità espressa nel far subito fronte all’emergente istanza di solidarietà».

Foto: GUIDO ©

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