Caro mister Pirozzi, sono il suo Leonardo “De Bruyne”: torni presto al campo…

La lettera che pubblichiamo è stata inviata da Leonardo Caruso, un giovane giocatore del Trastevere Calcio, la squadra che era allenata da Sergio Pirozzi prima del terremoto. Leonardo ha svolto il raduno estivo ad Amatrice e il sindaco-mister lo aveva soprannominato De Bruyne, come il centrocampista del Manchester City e della nazionale belga. Nelle sue parole, il dolore visto dagli occhi di un giovane e la gratitudine nei confronti di Pirozzi.

Caro Mister Pirozzi,

sono Leo, Leonardo Caruso o, come anche Lei ha voluto chiamarmi, sono il Suo De Bruyne.
Ho atteso una settimana prima di scriverLe, ho voluto che tanta polvere intorno a noi si posasse e con essa tutto il grande dolore che da giorni avvolge le nostre vite. Per me che ho avuto l’opportunità, per alcune settimane, di condividere tanti bei momenti con i ragazzi del Trastevere tutti uniti sotto la Sua guida, ritrovarLa in una situazione di così grande emergenza e disperazione mi lascia sgomento ed affranto.
Continuiamo ogni giorno ad allenarci ricordando costantemente i Suoi insegnamenti e le Sue raccomandazioni. Per me poi che ho avuto l’onore di raccogliere la Sua stima e la Sua fiducia guadagnando anche qualche presenza in partita, ecco, per me ricordarLa non è soltanto un dovere, ma anche una occasione di grande conforto.
Nelle mie parole La prego di trovare soltanto gratitudine, per aver conosciuto Amatrice e la Sua comunità, aver apprezzato quei luoghi salubri ed accoglienti, aver condiviso l’umanità e la sincerità della sua gente.
Anche a me, a soli 17 anni, l’esperienza del sisma lascerà una profonda cicatrice. Ho vissuto all’hotel Roma il ritiro con i compagni di squadra per ben 2 settimane in questa amara estate. Il Signore ha voluto che non fossero le nostre giovani esistenze a cessare tra quelle mura, bensì quelle di altri poveri innocenti. Spesso il sollievo di questa nostra fortunata sorte, viene travolto dal senso di colpa verso coloro, che nei luoghi da noi abitati, hanno invece trovato la morte o la disperazione.
Le testimonio infine il mio orgoglio.
Orgoglio per averLa conosciuta, come rigoroso allenatore di calcio, come Sindaco esemplare e come uomo pieno di umanità.
Speriamo tutti di riaverLa presto tra noi, forse resterà soltanto un desiderio, ma ritrovarLa nel calcio significherà ridonarLe quella normalità che una natura tanto avversa e cinica ha voluto violentemente sottrarLe.
Un caro abbraccio, il suo De Bruyne.

Foto: RietiLife-Facebook ©

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