Inchiesta sisma, Saieva: “Prematuro parlare di indagati, ora acquisiamo documenti”

(e.f.) Si è svolto nella Procura di Rieti l’incontro tra il Procuratore, Giuseppe Saieva e la stampa per fare il punto sull’avvio delle indagini realtive al sisma, in cui non risultano indagati per ora e per le quali adesso la priorità è l’acquisizione di documenti.

La complessa indagine è iniziata ora e verte sui sindaci e tutti i soggetti che hanno commissionato e diretto i lavori eseguiti con i fondi stanziati dopo il terremoto in Umbria nel 1998. Il punto è capire se gli interventi effettuati sugli edifici si siano materializzati in concrete opere di consolidamento antisismico o si siano limitati a semplici ristrutturazioni.

Le indagini riguardano tutte le strutture crollate dopo il sisma dello scorso 24 agosto, ma è tutto da vedere e verificare. Innanzitutto, spiega Saieva, non si può prescindere da una documentazione video e fotografica che è stata richiesta dalla Procura per avere una visione chiara dei danni delle strutture. La fase successiva sarà la raccolta che richiederà dei tempi lunghi sia per il trasporto a Rieti sia per il riesame ma anche per il recupero affidato ai Vigili del Fuoco.

“Ci vuole cautela – continua Saieva – per andare a prendere la roba sotto le macerie perché comporta dei rischi”. Ancora non ci sono numeri esatti e ufficiali sul numero di edifici crollati che saranno parte dell’inchiesta. Saieva ha inoltre sottolineato che non è prevista un’indagine congiunta con l’Anac, Autorità Nazionale Anticorruzione, se non come scambio d’informazione dell’attività d’indagine avviata.

“Al momento è prematuro parlare di indagati per ora partiamo dai documenti – ha detto Saieva – Finché non abbiamo elementi sufficienti per iscrizioni il procedimento resta contro ignoti. La peculiarità dell’indagine non si sposa per ora con audizioni, partiamo dai documenti. Ora chi dovremo sentire?. L’inchiesta non può prescindere dall’acquisizione di documenti e dalle rilevazioni tecniche – ha proseguito- per ora non ci sono neanche i dati ufficiali che indichino il numero dei fabbricati crollati, è prematuro anche parlare di verifiche sui collaudi”.

Questa mattina il Procuratore ha avuto un incontro con i tecnici delle Forze dell’ordine per capire soprattutto la logistica: il tema è ora reperire i documenti – con gran parte degli archivi sotto le macerie – e dove mettere la documentazione che sarà acquisita.

Foto: Emiliano GRILLOTTI ©

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