Strage di Capaci: “Falcone, grande uomo” / Il ricordo dell’ex Nocs Massimo Fabri

Oggi è il 23 maggio, 24esimo anniversario della strage di Capaci, in cui perse la vita il magistrato antimafia Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta. 

Su questa ricorrenza ha inviato a RietiLife un suo pensiero Massimo Fabri, poliziotto reatino ex ispettore capo della PolStrada oggi in pensione. Fabri che non troppo tempo fa a Linea 101, raccontò di come, con i suoi colleghi Nocs, liberò il generale Dozier dal nascondiglio delle Brigate Rosse a Padova, ma anche come il giudice Falcone passò le sue giornate a Rieti.

 

(di Massimo Fabri) Quando ci sono ricorrenze così importanti è inevitabile che il ricordo di ognuno di noi vada a quel giorno di 24 anni fa: tutti ripensiamo alla reazione alla notizia della morte del giudice Falcone; come l’abbiamo appresa, dove eravamo in quel momento.

Ci siamo trovati tutti davanti ad un tg ad ascoltare e vedere quello che era stato preannunciato dallo stesso Falcone e di certo ci siamo trovati tutti tristemente sorpresi nel constatare che la sua lucida paura si era trasformata in realtà.

Ma quando si è percorso un tratto di strada insieme, seppur breve, accade che alla tristezza per la perdita di un personaggio così importante per la storia del nostro Paese, si unisca nei pensieri, il dolore per la morte di un Uomo onesto, integro e tenace, che ho avuto il piacere di conoscere e la cui tenacia ho avuto l’onore di “difendere”.

È stato questo il mio pensiero, per lui e per gli uomini, all’epoca miei coetanei, che erano lì, “a difenderlo” in quel momento.

È triste pensare che per le nuove generazioni il 23 Maggio sarà soltanto una data e che il nome di Giovanni Falcone – come pure quello di Paolo Borsellino – sarà confinato soltanto ad una targa che intitoli strade o scuole, o ad una pagina della storia italiana contemporanea a cui si dedica troppa poca attenzione.

Mi piacerebbe che questo giorno potesse riflettere quello che per me è stato Giovanni Falcone e che il 23 Maggio di ogni anno servisse a continuare a diffondere il suo lato umano, fatto di princìpi, di integrità umana, di orgoglio di uomo di Giustizia. Di Uomo. Foto: RietiLife ©

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