San Francesco e la Valle Santa Reatina nel film per il cinema: “E ti chiamerò Santa”

“E ti chiamerò Santa”. E’ questo il titolo del nuovo film di Maura Beltrame su San Francesco e la Valle Santa Reatina, che porterà sul grande schermo un Poverello inedito, nuovo, diverso, non “immerso” nella sua Assisi, ma calato nei luoghi che lo videro protagonista, allorché si allontanò dalla sua città natale.

Per dirla come il vescovo di Rieti,Domenico Pompili, il protagonista della pellicola sarà stavolta “Francesco da Rieti”. E proprio il vescovo Pompili, aprendo nei giorni scorsi il XIV convegno di Greccio “Itinerari francescani da Rieti a Roma”, ha invitato tutti a “voler cercare il volto di Francesco nei suoi originari intendimenti”. Intendimenti che egli vede simboleggiati dai santuari di Greccio, Fonte Colombo, La Foresta e Poggio Bustone e altresì nel voler identificare la nuova ed originale figura di San Francesco “proprio a partire da questo ambiente vitale, più conosciuto come la Valle Santa”.

Fuori programma, in risposta a tali affermazioni e su introduzione di Maria Antonietta Menichelli, guida turistica e profonda conoscitrice dei luoghi, è stata annunciata ufficialmente in anteprima dalla stessa autrice, Maura Beltrame, la realizzazione del film dal titolo “E ti chiamerò Santa”, con chiaro riferimento a San Francesco nella Valle Reatina, riscuotendo gli apprezzamenti dei presenti e del vescovo.

La figura di San Francesco, in riferimento alle trascorse produzioni filmiche, ha trovato la sua estrinsecazione relativamente alle aree geografiche dell’Umbria, ma con scarni riferimenti alla Valle Reatina. Ecco farsi strada, pertanto, la struttura più profondamente spirituale della figura del Santo nei luoghi che lo videro protagonista, allorché si allontanò dalla sua città natale, Assisi, nell’intento di esplorare nuove terre di predicazione.

L’operazione culturale e filmica vuole presentare la vita di Francesco nel periodo trascorso appunto tra Poggio Bustone, La Foresta, Greccio e Fonte Colombo e molto altro ancora, con tutti i significativi accadimenti che occorsero in quei siti, dove sviluppò e maturò la forte spiritualità giunta fino a noi.

Soprattutto la Beltrame, nella stesura del soggetto, ha puntato l’accento sui perturbamenti interiori del Poverello nella ricerca di Dio in quei luoghi che concorrono, nella loro genuinità geografica, a farlo ben comprendere soprattutto all’interno del film, quale uomo, frate minore, l’“alter ego del Cristo”, il Santo.

Papa Francesco ha voluto essere presente a Greccio lo scorso gennaio per vivere da vicino quella straordinaria esperienza che è il Presepe ideato da Francesco. Per la Beltrame, che da molti anni cura la messa in scena, le musiche e la regia della sacra rappresentazione, è stato un forte stimolo per proporre una operazione culturale così importante. Non trascurabile l’idea del film che, perfettamente in linea con la presentazione della pubblicazione “Itinerari Francecscani da Rieti a Roma”, sarà uno dei tanti modi per favorire la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio storico, religioso, artistico, documentario e paesaggistico del Lazio.

Importanti i nomi tra i sostenitori in Italia e negli USA con un cast di tutto riguardo. Collaboratori e consulenti storici appartenenti al mondo francescano in Umbria, nel Lazio e negli Stati Uniti e scambio di idee artistiche con il curatore, Francesco Moschini, hanno consentito al progetto di poter muovere velocemente i primi passi e a prendere corpo senza incontrare ostacoli. Molte sorprese e colpi di scena saranno presenti nel film, il soggetto e le musiche della stessa Beltrame sono per ora avvolti nel mistero dell’“aura francescana”.

Foto (archivio) RietiLife ©

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