ALLA NPC MANCA CATTIVERIA. NUNZI: “SEGNALI POSITIVI CONTRO UN TEAM DI LIVELLO”

Che fosse una trasferta difficile era scritto, però, se si chiude il terzo quarto in vantaggio di un punto ed Agrigento sente la tensione, la Npc Rieti avrebbe dovuto creare maggiori difficoltà  e tentare l’impresa apparentemente impossibile che stava per diventare realtà (leggi). In Italia tutti dicono che Rieti è una squadra dalle 7 vite, che non molla mai e che è capace di ogni recupero, in realtà questo è vero fino al 90%, la squadra di coach Luciano Nunzi troppe volte non è riuscita a tenere botta proprio nei momenti decisivi, con freddezza e cinismo. Ecco cosa manca ai reatini la cattiveria di chiudere le partite, e quando rimangono aperte se non le chiudi tu, le chiudono gli altri.

Intanto Reggio Calabria, vincendo, ha riagganciato Rieti in classifica e diventa la più diretta concorrente per evitare i play out, buon per Rieti che Latina rimane sopra “solo” di 2 punti, ma con gli scontri diretti a favore degli amarantocelesti,  mentre Roma, a 20 anche essa, ha la differenza canestri  in vantaggio.

Su questa linea, Luciano Nunzi mette in evidenza il valore degli avversari, ma anche i limiti della propria squadra. “Complimenti ad Agrigento che nel momento decisivo della partita non ha sbagliato più niente – analizza il coach della Npc – ha trovato grande qualità in Saccaggi ed Evangelisti che hanno messo quattro canestri non facili da mettere. Complimenti anche ai miei ragazzi che hanno fatto una partita di alto livello contro una squadra di grande qualità. I primi tre quarti e fino all’antisportivo fischiato a Feliciangeli abbiamo saputo interpretare bene la partita, anche se con qualche errore difensivo. Le disattenzione contro una squadra come questa si pagano carissimo. Poi all’inizio del terzo quarto, purtroppo abbiamo lasciato due rimbalzi in attacco ed un canestro da tre punti, ma da lì non abbiamo più sbagliato e siamo stati bravi a togliere tutto ai siciliani e a mettere grande attenzione a tutti i dettagli in attacco. In quel momento abbiamo preso forza e convinzione che si poteva vincere”.

“Come dicevo nell’ultimo quarto – conclude Nunzi – è venuta fuori la qualità di Saccaggi ed Evangelisti che hanno preso per mano la squadra. La partita ha girato lì. Il tecnico di Parente, che ha giocato con diligenza tattica, è dovuto al fatto che c’è stato un fallo clamoroso al tiro che non è stato fischiato in un momento importante della gara. Due liberi ci avrebbero permesso di restare in partita. Se devo fare un’analisi generale, salvo l’atteggiamento della squadra e salvo tante altre cose che ci mandano segnali positivi importanti come il fatto di aver giocato con lucidità, soprattutto offensiva, contro una squadra di questo livello”. Foto (archivio) RietiLife ©

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