“RIETI CALCIO, LUPA, FEDELI E CURCI: ECCO LA VERITÀ”

Pubblichiamo una nota dell’assessore Alessandro Mezzetti postata su facebook in merito alle ultime vicende calcistiche che coinvolgono la nostra città.

E allora proviamo a ricostruire, con fatti concreti, un po’ come questo mese si è trasformato in tutto e il contrario di tutto e per l’ennesima volta ha fatto passare invece che l’estate al mare, l’estate al campo. Una storia che parte da Siena, Parma, Civitavecchia e finisce al mare.
Un mese fa una squadra di Lega Pro, non reatina viene a chiedere a me, in punta di piedi, con cortesia e rispetto, la possibilità di poter utilizzare due volte al mese lo stadio della città di Rieti. A pagamento, come è giusto che sia, ribadendo in ogni occasione di voler interagire in maniera costruttiva con la squadra locale. Indotto, stadio a reddito (finalmente!), alberghi piu’ pieni per il profilo del campionato professionistico e prestigio dello stadio e per la città, che fino a due anni fa ospitava un campionato di eccellenza.
Sapendo di alcune vicissitudini e di una non locazione fissa della squadra, in molti gli chiediamo di volersi stabilmente trasferire a Rieti e non ultimo il presidente del Fc Rieti, che fiutando un possibile “affare” prova in ogni modo a costruire le condizioni per prendere gratis una società e farla sua. Gratis.
Nell’accogliere questa società, il Comune prova a chiedere alle autorità competenti la possibilità di svolgere un campionato di Lega Pro allo stadio e le varie commissioni indicano che per svolgere questo campionato occorre l’ammodernamento della recinzione e del prefiltraggio. La società ospite si dichiara disponibile ad effettuare la miglioria a proprie spese, manifestando l’interesse di, viste le trattative in corso con il presidente del Fc Rieti, a diventare non piu’ un ospite ma un soggetto unico nel campionato di lega Pro. Le trattative iniziano, (ma non solo quelle, anche quelle balnerari), e si inchiodano per un 1%. Il 50 e 50 non è gradito  gratis, o il 51 o niente ma sempre  gratis.
Cortesia , rispetto e cordialità vengono meno, cosi’ come una ben che minima intenzione di acquistare un pacchetto azonario.
A gratis o niente.
Nel frattempo gli ospiti, avendo individuato una sede di gioco nello stadio di Rieti, in silenzioso rispetto e senza proclami trovano sinergie sul territorio e completano l’iscrizione della squadra in lega pro, prendono i colori amarantocelesti e per un ricoscimento al territorio se ne vanno in ritiro sul Terminillo.
E il Rieti inizia il suo ritiro allo stadio, messo a posto qualche giorno prima a spese della Lupa, (manto erboso).
Ma anche la Samb va in ritiro, con cinque giocatori ( trattative in corso).
In quelle ore c’è un incontro in comune al quale ho partecipato, e si risolve con un nulla di fatto, con il piano samB (piano B), già pronto e una trattativa che si risolve in 24 ore, quelle successive all’incontro in comune, nel quale tutte le porte aperte erano state lasciate.
Io devo ringraziare Franco, perchè quando venne ci tolse da una situazione difficile. A Rieti se è venuto è stato incoraggiato da me, nel ruolo che rappresentavo. Sono stati due anni intensi e tormentati, difficili ma anche positivi. Ho vissuto in questo lungo mese tante ripicche, chiacchiere, qualche insulto e un colpo di scena, che tanto colpo di scena per me non era.
In tutto cio’ , in troppi pero’ dimenticano una persona, che invece è stata in rigoroso silenzio e sempre da parte per l’amore dei colori amarantocelesti,Riccardo Curci. Possibile che ci siamo fatti sempre pestare in tutti questi anni senza mai rivendicare l’orgoglio che un reatino deve avere? Tutti pronti a giustificare le bizzarrie e i capricci. No, non si puo’.
Vi evito i dettagli, contanto poco e valgono quello che valgono, ma nessuno ci puo’ impedirli di non tenerli a mente.
Seguo il Rieti calcio da Gaetano Papalia presidente, qualcuno ieri diceva “vent’anni di gelo in tribuna”.
Presidente Fedeli, una sola cosa le chiedo oltre che augurarle i migliori successi al riviera delle palme: il nome e il numero di matricola storico per permettere a tutto il settore giovanile di continuare a lavorare come ha fatto in questi anni. Quello non è il suo, ma di generazioni di reatini che prendono il sole e il freddo dal Fassini allo Scopigno.
Alla Lupa invece chiedo di cambiare il nome, di raccogliere l’eredità della città calcistica tanto da farci sembrare sempre piu’ questa squadra la “nostra squadra”.
D’altra parte in 80 anni ne sono successe talmente tante che questa da domani non sarà nient’altro che un’altra pagina di storia del calcio reatino da tifoso, sportivo, amministratore.  Foto: RietiLife ©

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