PREVENIRE IL SUICIDIO, UN CONVEGNO DELLA ASL CON MEDICI, PSICOLOGI E IL FILOSOFO GALZIGNA

Il suicidio è un fenomeno complesso, legato ad innumerevoli fattori, ma possibile da prevenire. Nel corso della pratica clinica, a psicologi e psicoterapeuti capita di doversi confrontare con questo tipo di disagio, con persone a rischio e con le loro famiglie. È importante, in questi casi, che i clinici siano preparati ad affrontare questa evenienza. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) considera il suicidio come un problema complesso non ascrivibile ad una sola causa o ad un unico motivo. Questo fenomeno sembra piuttosto derivare da un insieme di fattori biologici, genetici, psicologici, sociali, culturali ed ambientali. Il suicidio, nell’ambito della salute pubblica, è un grave problema che potrebbe essere in gran parte prevenuto. Il coinvolgimento degli operatori sanitari e dei cittadini è fondamentale. L’iniziativa della Direzione Aziendale dell’Asl di Rieti dal titolo:  “Prevenire e comprendere l’individuo a rischio di suicidio”, organizzata dal Dipartimento di Salute Mentale diretto dalla dottoressa Gabriella Nobili,  va proprio in questa direzione. L’evento si svolgerà domani, martedì 5 maggio,  presso l’Aula Magna della Direzione Aziendale di via del Terminillo. Operatori della salute mentale e operatori penitenziari saranno chiamati a confrontarsi su una tematica, quella del suicidio dentro e fuori le carceri,  per riflettere su un tragico fenomeno  che riempie le pagine dei quotidiani, anche locali, ed affligge la vita di coloro che compiono o pensano al suicidio come rimedio estremo “al dolore mentale”. Responsabili scientifici dell’evento, la dottoressa Carla Matteucci,  il dottor Enrico Nicolò e la dottoressa Monica Sacco. Tra i relatori, la dottoressa Giuliana Giampieri, psicologa in servizio presso l’Unità di Medicina Penitenziaria dell’Azienda. Di rilievo, la presenza del professor Mario Galzigna, filosofo epistemologo, Docente di Storia della Scienza ed Epistemologia Clinica presso l’Università Cà Foscari di Venezia (tra i suoi libri: Il mondo della mente. Per un’epistemologia della cura. Rivolte del pensiero. Dopo Foucault, per riaprire il tempo); il dottor Maurizio Pompili, psichiatra, Direttore del Servizio per la Prevenzione del Suicidio presso l’Azienda Ospedaliera Sant’Andrea di Roma, uno dei massimi esperti di suicidologia; il dottor Alfredo De Risio, psicologo, Responsabile dell’Unità di Psicologia Penitenziaria presso l’Azienda Sanitaria Roma H, Professore di Psicologia Forense e Clinica Penitenziaria presso l’Università degli Studi di Chieti – Pescara che interverrà sul tema ‘Morire in carcere, morire di carcere’.  Foto (archivio) RietiLife © 

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