FOTO HARD DI MINORI SU WHATSAPP: IL SACERDOTE LE INVIAVA A UN REATINO

(ANSA) -E’ accusato di aver abusato di un ragazzino quando questi aveva tra gli 11 e i 12 anni l’ex sacerdote arrestato oggi su disposizione della magistratura barese per violenza sessuale e diffusione di materiale pedopornografico. Lo si apprende da fonti investigative. La Polizia postale, subito dopo l’arresto in carcere dell’ex sacerdote, ha compiuto una perquisizione a Rieti presso una persona alla quale l’ex prete aveva inviato tramite WhatsApp materiale pedopornografico ai danni della piccola vittima. I FATTI La Polizia postale di Bari e i Carabinieri di Foggia hanno arrestato un ex sacerdote di 55 anni per violenza sessuale aggravata e continuata commessa per induzione, abusando delle condizioni di inferiorità’ fisica e psichica della vittima 14enne. L’uomo e’ anche accusato di produzione di materiale pornografico attraverso rappresentazioni di pornografia minorile e distribuzione, divulgazione, condivisione e pubblicizzazione di materiale pedopornografico ai danni del ragazzino.  I presunti abusi sono stati compiuti in un piccolo centro della provincia di Foggia tra il 2013 e il 2014. L’indagine e’ partita da una denuncia per adescamento di minore presentata ai carabinieri.  La perquisizione compiuta il 21 novembre 2014 nell’abitazione dell’ex sacerdote G. T., portato oggi in carcere per violenza sessuale su un minore di eta’ inferiore ai 14 anni, ha consentito “di fare luce su uno scenario assolutamente raccapricciante e di accertare la commissione di gravi crimini contro l’infanzia da parte dell’indagato”. Lo afferma la procura della Repubblica di Bari in una nota nella quale spiega che l’indagato era stato “ridotto allo stato laicale con provvedimento adottato dal Consiglio Generale della Congregazione nella seduta del 21 e 23 febbraio 2012, con il quale era stato dispensato dallo stato del sacro celibato e dagli oneri sacerdotali” dopo aver prestato servizio a Catania e a Roma. I fatti contestati fanno invece riferimento agli anni 2013 e 2014. Secondo l’ufficio del pm, dalle indagini della Polizia postale e’ stata acquisita “la prova della esistenza di realizzazioni pedopornografiche, prodotte all’interno dell’abitazione” dell’ex sacerdote ai danni del minorenne. Le indagini hanno consentito di appurare – spiega la procura – che all’indagato “era stato fatto divieto dalla Chiesa di avvicinarsi ai bambini frequentanti la parrocchia” del centro del foggiano in cui operava “e di prestare, a qualunque titolo, servizio nella catechesi per bambini in fase prepuberale”. Foto (archivio) RietiLife ©

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