CASO PREITE, PETRANGELI: “È LA DESCRIZIONE DI QUANTO ACCADUTO PER 10 ANNI”

(di Nazareno Orlandi) Due obiettivi: non aumentare le tasse e diminuire progressivamente l’addizionale Irpef. Il sindaco Simone Petrangeli e l’assessore al Bilancio, Paolo Bigliocchi, hanno presentato le linee guida del bilancio 2015, che dovrà essere redatto non più secondo il principio della “competenza” ma secondo il principio della “cassa”, che permette di iscrivere solo le entrate e le uscite effettivamente avvenute nel corso dell’esercizio. Petrangeli e Bigliocchi hanno snocciolato numeri e dati, e sono tornati ad attaccare il governo Renzi per i tagli agli enti locali. “Non ci bastano le rassicurazioni del premier al presidente dell’Anci Fassino, aspettiamo che arrivi il decreto annunciato”, ha detto il sindaco, che ha contestato non tanto gli annunci del Def, appena presentato, ma i due milioni di tagli previsti dalla legge di Stabilità. Tutelare i comuni in predissesto, dunque, è la richiesta dell’amministrazione. “Vorremmo una legislazione favorevole – ha spiegato il primo cittadino – Il Governo continua a fare campagna elettorale sulle spalle dei Comuni. Gli apparati delle stato non mi sembra che abbiano fatto una cura dimagrante. La facciano”. Il Comune ha pure annunciato una lotta all’evasione fiscale “realizzata tramite i dipendenti comunali”, dalla quale potrebbe arrivare un “tesoretto” che, nell’eventualità, sarebbe utilizzato per “servizi sociali e gestione del territorio”, come ha specificato Bigliocchi. Tra i numeri, gli 80 milioni di fatture pagate a fornitori negli ultimi tre anni (di cui 42 ad Asm), la spesa corrente scesa dai 62 milioni 2011 a 56 milioni 2014, i 6milioni e 462mila euro di debiti fuori bilancio da riconoscere. Petrangeli è tornato anche sull’ordinanza del giudice del lavoro che ha respinto il ricorso contro il licenziamento dell’ex dirigente Antonio Preite (leggi), definendola “la descrizione plastica di quello che è successo negli ultimi dieci anni”.

IL COMUNICATO DEL COMUNE

Il 1° gennaio 2015 è entrata in vigore l’importante riforma riguardante l’armonizzazione contabile degli enti territoriali e dei loro enti strumentali. Tale riforma, avviata dal decreto legislativo n. 118 del 23/06/2011, si pone la finalità di rendere i bilanci degli enti locali omogenei e confrontabili tra loro, anche al fine del consolidamento con i bilanci di tutte le amministrazioni pubbliche.
I principi del consolidamento dei conti della pubblica amministrazione obbligheranno gli enti locali a procedere a una serie di variazioni significative delle proprie scritture contabili e, soprattutto, a un cambio di mentalità contabile e di rappresentazione dei propri bilanci.
Tale riforma presenta molteplici aspetti positivi, tra i quali: consentire di conoscere i debiti effettivi; “fare pulizia” nei bilanci riducendo in maniera consistente la mole dei residui; l’introduzione del bilancio consolidato, con le proprie articolazioni organizzative, i propri enti strumentali e le proprie società controllate e partecipate; l’adozione della contabilità economico patrimoniale, anticipando l’orientamento comunitario in materia di sistemi contabili pubblici.
L’introduzione dell’armonizzazione contabile costituisce, dunque, una tappa fondamentale nel percorso di risanamento e di coordinamento della finanza pubblica.
L’Amministrazione comunale, in vista dell’entrata in vigore di tali modifiche, ha avviato un’attenta attività di analisi e revisione del proprio bilancio, tuttora in corso, per adeguarsi puntualmente ai cambiamenti imposti dalle nuove normative.

RIACCERTAMENTO DEI RESIDUI

Per effetto dell’armonizzazione contabile, l’imputazione delle poste di entrata e di spesa non avviene in funzione della regola della competenza finanziaria (legata all’aspetto giuridico) bensì con la nuova regola della competenza finanziaria potenziata (destinata a integrare l’aspetto giuridico con la dimensione temporale). Tale criterio, pertanto, troverà inizialmente applicazione per gli impegni e gli accertamenti che saranno assunti a partire dal 2015, ma dovrà essere riferito pure alle operazioni realizzate in precedenza, ossia fino al 31 dicembre 2014, che sono confluite nell’ambito dei residui accertati.
Allo scopo di realizzare tale operazione di “aggiornamento e revisione” dei residui, per renderli coerenti e corrispondenti al nuovo principio della competenza finanziaria potenziata, l’Ente sta compiendo un’attività di riaccertamento straordinario dei residui su indicazione di ogni singolo dirigente di settore (circa 140 mln gli attivi e circa 133 mln i passivi). Da tale attività si potrebbe verificare un disavanzo tecnico (maggiore eliminazione di residui attivi rispetto ai residui passivi) che potrà essere riassorbito in 30 anni.

DEBITI FUORI BILANCIO

I debiti fuori bilancio del Comune di Rieti al 31/12/2012 sono stati censiti con la deliberazione di Consiglio comunale n. 40/2013 per un ammontare complessivo di € 9.860.302,88. Con deliberazioni di Consiglio comunale n. 53, 54 e 240 del 2013 e n. 59, 60, 62, 63, 64, 65, 66 del 2014 sono stati riconosciuti debiti fuori bilancio, già oggetto di ricognizione con la delibera 40/2013, per complessivi € 4.281.534,66. Successivamente sono emersi ulteriori debiti fuori bilancio per un importo di € 883.734,10. Pertanto i debiti ancora da riconoscere ammontano ad € 6.462.502,32, oltre 3 milioni di euro nei confronti di ASM Spa con la quale, come è noto, si è già concluso un accordo transattivo per 42 milioni di euro.

DISAVANZO DI AMMINISTRAZIONE

Il Comune di Rieti a chiusura esercizio 2012 aveva registrato un disavanzo di amministrazione di € -20.073.382,81, a pre-consuntivo 2014 il disavanzo è stato ridotto di € 2.446.724,68 portando il risultato di amministrazione a € -17.626.658,13 nel pieno rispetto del Piano di riequilibrio finanziario presentato al Ministero dell’Interno e alla Corte dei Conti.

TRASFERIMENTI STATALI

La legge di stabilità del 2014 ha previsto un ulteriore taglio, a livello nazionale, della dotazione del Fondo di solidarietà comunale per un importo pari a 1,200 mld di euro annui oltre alle riduzioni già previste di 288 mln di euro annui. Al Comune di Rieti, i tagli previsti dalla legge di stabilità, hanno portato una riduzione della dotazione proveniente dallo stesso Fondo, rispetto al 2014, di circa € 1.130.000,00 oltre la quota del 38,22% del gettito IMU che lo stato trattiene per l’alimentazione del citato Fondo (pari a € 3.236.144,60).

RIDUZIONE SPESA CORRENTE

L’andamento della spesa corrente dal 2009 al 2014 è il seguente:

2009?€ 53 mln
2010?€ 57 mln
2011?€ 62 mln
2012?€ 60 mln
2013?€ 57 mln
2014?€ 56 mln

Si noti che dal 2009 al 2011 la spesa corrente ha subito un incremento del 15,87%, mentre a partire dal 2012 si è ridotta del 7,14% circa.

VIRTUOSITÀ

L’Ente ha azzerato il debito verso le imprese e i fornitori pagando circa 80 mln di euro di fatture (di cui 42 mln alla sola ASM Spa) e ha più che dimezzato i tempi medi di pagamento, che nel 2014 si attestano a 67 giorni di ritardo, ben al di sotto dei 90 previsti. Per quanto riguarda le politiche di contrasto all’evasione tributaria, il Comune ha emesso avvisi di accertamento per circa 3,5 mln di euro. Il rapporto tra la spesa per il personale e la spesa corrente si attesta al 21% (era del 35% e oltre all’insediamento della nuova Giunta). L’Ente sta rispettando il Piano di rientro e avrà un consuntivo 2014, che sarà approvato entro il 30 aprile, con un avanzo di circa 1,5 mln. La spesa corrente è stata abbattuta con un dimagrimento significativo rispetto al 2011 (da 62 mln a 56 mln del 2014). Il prossimo bilancio avrà come obiettivo principale quello di non aumentare la tassazione sui cittadini e di mantenere le agevolazioni, la cosiddetta no tax area, per i redditi dai 15 mila euro in giù. L’Ente sta lavorando alla diminuzione progressiva dell’addizionale IRPEF affinché possa essere pagata in base alle fasce di reddito.

Foto: Gianluca VANNICELLI/Agenzia PRIMO PIANO ©

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