CASO SUOR LUISELLA, PARLA LIDIA NOBILI: “MI SONO SOLO DIFESA, VICENDA STRUMENTALIZZATA”

Lidia Nobili travolta da uno tsunami? Neppure per idea. Chi credeva di metterla all’angolo si sbaglia di grosso: energica, ottimista e convinta delle proprie ragioni, la contestatitissima preside del liceo classico Varrone non si sottrae al confronto e sceglie il Corriere di Rieti per ribattere punto su punto alle critiche che le sono piovute addosso negli ultimi giorni. “Sono un cittadino che si difende contro un altro cittadino e chiunque senta di aver subìto un torto si difende nelle sedi competenti”. E il fatto che la vicenda si sia consumata all’interno delle mura di una scuola non cambia proprio nulla? “E’ una questione squisitamente privata – ribatte la preside -, strumentalizzata ad arte. Le istituzioni non vanno piegate alle logiche della politica e la politica si fa nelle sedi opportune”. Insomma, la vicenda riguarda solo e soltanto il rapporto tra la dirigente scolastica e suor Luisella Maino, professoressa di religione, scaturita dalle parole da questa pronunciate durante un collegio dei docenti. Tutta colpa, per chi non avesse seguito le cronache degli ultimi giorni, di uno degli striscioni esposti dagli studenti del Classico durante l’occupazione di novembre scorso, con su scritto “preside assenteista”. Una constatazione, ha detto suor Luisella al collegio dei docenti, e non un atto di accusa nei confronti della preside. Una constatazione costata cara alla prof, raggiunta da una querela da parte della dirigente. Di lì in poi una valanga di reazioni: da parte di professori ed ex professori del liceo classico, che hanno manifestato solidarietà a suor Luisella attraverso una lettera, da parte dei sindacati, dei Grilli Parlanti di Rieti e non ultimo di Rete Liberale. (da corrieredirieti.corr.itFoto: RietiLife ©

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