EX MANNI, SINDACATI: “CON IL PRIVATO MENO FIGURE PROFESSIONALI NELLA STRUTTURA”

“Con il privato ulteriori tagli per l’ex Manni”. Questo, in sintesi, il messaggio lanciato da Cgil, CIsl e Uil e dai segretari, Gianni Ciccomartino FP CGIL , Annalisa de Sisto CISL FP, Pietro Feliciangeli Uil Tucs. “Nel passaggio dalla gestione semi-pubblica alla gestione completamente privata della Casa di riposo ex Manni, – spiegano – nulla o quasi avrebbe dovuto cambiare per i lavoratori. Dipendenti della cooperativa Quadrifoglio erano prima, e dipendenti della coop Quadrifoglio sono oggi. Quello che non torna e che non riusciamo a capire è come è possibile che gli standard di personale che prima venivano garantiti dalla struttura “semi pubblica” vengano oggi falcidiati, in termini di presenza di specifiche figure professionali (ad esempio gli operatori socio sanitari) con evidente nocumento alla qualità del servizio e conseguentemente alle retribuzioni degli operatori stessi. Eppure nella Regione Lazio esiste una precisa normativa che regola in maniera puntuale la quantità di operatori che necessariamente devono essere presenti in base al numero di ospiti ed alle caratteristiche degli stessi (se autosufficienti o non autosufficienti). Normativa – aggiungono le organizzazioni sindacali –  che a nostro parere in questo modo non viene minimamente rispettata. Eppure, in sede di confronto con il Comune di Rieti le organizzazioni sindacali., a tutela della qualità del servizio e dei livelli occupazionali, avevano ‘attenzionato’ l’amministrazione, che comunque continua a partecipare finanziariamente al servizio tramite l’integrazione delle rette, relativamente ai propri obblighi di vigilanza rispetto alle modalità di erogazione del servizio da parte delle strutture private. Per questo ci accingiamo necessariamente a richiedere l’intervento del Comune di Rieti e dei servizi ispettivi della Azienda Sanitaria Locale per la verifica del rispetto di quanto prevede la normativa, così come ci troviamo costretti, in mancanza di un qualsivoglia confronto con la cooperativa Quadrifoglio, ad attivare la locale Direzione Provinciale del lavoro per la verifica tra l’altro delle mansioni cui sono costretti gli operatori sia in termini qualitativi che in termini quantitativi. Dispiace infine, che ad un atteggiamento di apertura al confronto da parte delle organizzazioni sindacali, si sia risposto dalla coop. Quadrifoglio con una chiusura di fatto ed un atteggiamento da ‘Padrone del Vapore’ più proprio di altre epoche storiche”. Foto (archivio) RietiLife ©

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