IMPRESA DI COSTRUZIONI REATINA EVADE 3 MILIONI: SCATTANO LE CONFISCHE

I finanzieri del Comando Provinciale di Rieti, su ordine della locale Autorità Giudiziaria, hanno confiscato al legale rappresentante di un’impresa cinque immobili tra abitazioni e magazzini, per un controvalore di oltre 520 mila euro. L’attività trae origine da alcune verifiche fiscali, eseguite nell’anno 2011, da militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Rieti, nei confronti di una società operante nel settore delle costruzioni. Tali indagini avevano a suo tempo permesso di constatare che l’impresa, per il periodo compreso tra il 2006 e il 2011, oltre ad essersi attribuita costi al di fuori dell’attività esercitata e quindi non inerenti, non aveva versato all’erario le imposte dovute per un importo complessivo superiore ai 3 milioni di euro. Il legale rappresentante della società così denunciato per reati fiscali, veniva poi condannato e l’autorità giudiziaria emetteva un’ordinanza di confisca per equivalente, colpendo i beni nella disponibilità dell’imprenditore. Le Fiamme Gialle reatine, dando esecuzione al provvedimento, hanno eseguito in questi giorni la confisca di due abitazioni e tre magazzini siti nel capoluogo e nel territorio sabino, al fine di risarcire le casse dello Stato fino ad un valore corrispondente al prezzo o al profitto del reato tributario accertato. La misura emessa dalla locale autorità giudiziaria, che priva definitivamente il condannato della proprietà dei beni a lui intestati, è stata resa possibile grazie alla estensione, con la “legge finanziaria del 2008”, anche ai reati tributari dell’applicabilità della confisca per equivalente, in precedenza prevista solo per altri reati come l’usura, i reati contro la Pubblica Amministrazione e gli interessi dell’Unione Europea nonché per talune ipotesi di truffa. Di fatto, si tratta di un atto esecutivo che, applicato per la prima volta in questa provincia, presenta evidenti profili di rilevanza, in quanto mira ad impedire che l’impiego economico dei beni di provenienza delittuosa possa consentire al condannato di garantirsi il vantaggio dell’atto criminoso. (Da comunicato Gdf) Foto: GDF ©

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