TRIPLETTA CHIGBOLU NELLA VELOCITÀ, BRUNI A SEGNO NELL’ASTA

(naz.orl) Uno scudetto buttato o un terzo posto guadagnato? Scegliete voi. Tutti e due, forse. La Studentesca Cariri sfiora il titolo italiano assoluto a Milano con la squadra femminile, chiude al terzo posto alle spalle di Acsi Italia (Roma) e di Bracco Atletica (Milano). Un nulla, un’inezia, solo 3.5 punti dalle romane – tredicesimo scudetto di fila – tenute a bada per l’intero weekend e premiate soltanto da qualche punto di troppo lasciato per strada dalle reatine. L’arena civica tinta di rossoblù esplode ad ogni lancio, salto o sprint degli alfieri reatini, si fa riconoscere da tutti gli altri migliori club italiani per affiatamento e calore, tra bandieroni e fumogeni: lo scudetto del tifo è della Cariri. Dalla squadra maschile che doveva provare a difendere il titolo arriva un terzo posto comunque di lusso se si considera che i due maggiori protagonisti del trionfo di un anno fa (Lorenzo Valentini e Andrew Howe) erano fermi ai box. Due terzi posti, dunque. Reginetta del fine settimana è Maria Benedicta Chigbolu, autrice di una tripletta (200-400-4×400) che ha consegnato alla Cariri 24 dei suoi 93 punti. Staffetta vincente con lei, insieme a Nicolina Altimari, Maria Enrica Spacca e Giulia Arcioni. Stamattina Roberta Bruni si è imposta nell’asta con 4.10. In evidenza anche Laila Soufyane nei 5000, buon terzo posto di Valentina Aniballi nel disco dopo quaranta giorni senza allenamenti. Incoraggiante rientro di Giulia Latini sui 400hs. Tra gli uomini, non hanno tradito Simone Falloni e Mohad Abdikdar, primi nel martello e negli 800. Bravissimo Francesco Proietti, terzo nei 400hs con il suo secondo tempo di sempre, alle spalle del duo della Riccardi campione d’Italia (seconda in classifica l’Enterprise di Benevento). Bello il duello nel lungo tra i compagni di squadra Daniele Cavazzani (terzo) ed Emanuele Formichetti (quarto). Il rammarico maggiore è per le donne. Senza il ritiro di Sveva Fascetti nelle siepi non sarebbero mancati i punti per il sorpasso. Peccato, ma c’è da essere comunque contenti per un doppio podio che la Cariri non aveva mai centrato nella storia.

Foto: Giancarlo COLOMBO/FIDAL ©

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