“PIER PAOLO!”, LA SFIDA DI FARE CULTURA SU UN CAMPO DI CALCIO

Successo per l’anteprima mondiale di “Pier Paolo!”, la partita-spettacolo andata in scena ieri sera nell’inedita cornice dello stadio comunale del rugby di viale Fassini. L’evento è stato seguito in tribuna anche dal presidente della Regione, Nicola Zingaretti, ed è durato quasi due ore e mezzo. Contenuti culturali altissimi, che hanno spaziato nella provocatoria e visionaria produzione artistica di Pier Paolo Pasolini mentre a fare da protagonisti erano i ventidue giocatori in campo di Cantalice e Alba Sant’Elia, incitati dai cori dei rispettivi tifosi (“Sai, perché, mi batte il corazon? Ho visto Mamma Roma, ho visto Mamma Roma”, è il migliore). C’è Pasolini io-narrante, c’è l’arbitro-diavolo, c’è il ministro Troia, c’è la Magnani di Mamma Roma, ci sono le interviste neorealiste di Comizi d’Amore, l’invasione di campo dei ragazzi di vita. Uno spettacolo spiazzante, è quasi assistere ad un set cinematografico, piuttosto che al film. E infatti sullo schermo che domina il campo scorrono le immagini della partita come se le immaginerebbe Pasolini, quasi stesse girando un film di quella partita di calcio. La durata rende lo spettacolo meno incalzante e a volte si fatica ad orientarsi tra le citazioni, rese inevitabilmente meno sacre dall’atmosfera dello stadio. Ma è proprio questa – il riuscire a conciliare cultura e calcio, due mondi apparentemente lontani – la sfida del regista Giorgio Barberio Corsetti. (naz.orl)

Foto: Gianluca VANNICELLI/Agenzia PRIMO PIANO ©

 

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