CONTE: “VINCERE NON È FACILE, FARLO TRE VOLTE È UN’IMPRESA. SCUDETTO DEDICATO A VOI”

(di Marco Ferroni) Il destino a volte è beffardo, le parole spesso diventano dei boomerang impazziti che colpiscono gli stessi lanciatori. E allora chissà se Antonio Conte, tecnico della Juventus campione d’Italia per il terzo anno consecutivo, avrebbe mai immaginato un giorno di ritrovarsi in una “chiesa al centro del villaggio” circondato dall’affetto e dalla passione dei suoi stessi tifosi per ricevere un riconoscimento ambito e tra i più importanti, ormai, come il “Manlio Scopigno”, un premio riservato al miglior allenatore della serie A?! Sì, avete capito bene, tutto è accaduto proprio in una “chiesa al centro del villaggio”, quella stessa chiesa e quello stesso villaggio tanto decantato e tanto tirato in ballo per tutta la stagione da Rudi Garcia, tecnico della Roma, l’unica squadra in grado di mettere un po’ di pepe e dare brio ad un campionato (stra)vinto dai bianconeri col punteggio record di 102 punti, numeri e dettagli che con ogni probabilità consentiranno al tecnico pugliese di aggiudicarsi anche l’edizione 2014 del “Manlio Scopigno”. LA PREMIAZIONE Intanto ieri sera Conte ha ritirato il premio che gli è stato assegnato per la stagione 2012-2013 nella suggestiva location dell’Auditorium Varrone (leggi il flash) – ex chiesa di Santa Scolastica – alla presenza di oltre quattrocento tifosi bianconeri, che sin dal suo ingresso in sala, non hanno esitato un istante a rimarcare il proprio amore ed il proprio affetto per un tecnico che rappresenta un punto di riferimento, un punto di forza e che proprio da Rieti inizia la sua quarta stagione nelle vesti di allenatore del club più titolato d’Italia. “E’ un riconoscimento che mi sento di condividere proprio con voi – ha spiegato Antonio Conte in avvio di serata – che spesso siete stati anche il tredicesimo uomo in campo: la vostra passione sugli spalti si trasforma in forza e coraggio in mezzo al campo dove cerchiamo di dare sempre il massimo. Vincere non è facile, ripetersi per ben tre volte è addirittura un’impresa: ora ci riposiamo, cerchiamo di recuperare energie sia fisiche, che nervose per presentarci ad agosto più forti di prima”. CONTE PREMIA BENITEZ (E GARCIA) Ma se Antonio Conte fosse stato un membro della giuria, quest’anno a chi lo avrebbe assegnato? Glielo chiede il giornalista Roberto Renga. Qualche istante di esitazione, un comprensibile mormorio in sala, poi il tecnico della Juventus glissa la polemica, si libera dalla marcatura, intuisce che c’è aria di “trappola” e con molta dimistichezza la prende a largo e spiega che “in Italia si sono assegnati tre trofei, due li abbiamo vinti noi, uno il Napoli (la Coppa Italia, ndr) di fatto credo che lo avrei assegnato a Rafa Benitez a parimerito con Rudi Garcia”. Un timido applauso, pericolo scampato, la serata va avanti e mentre il sindaco Simone Petrangeli, di dichiarata fede giallorossa, porta i saluti della città “intrappolato” proprio tra Antonio Conte ed un Daniele Mitolo (consigliere regionale) in versione bianconera con la maglia della Juventus scudettata in bella mostra che visibilmente emozionato cerca di carpire dall’allenatore leccese “cosa l’ha spinto a rinnovare il contratto con la Juventus dopo tre anni di successi in Italia e non cedere alle sirene di altri titolati club europei, come il Real Madrid”. Ma questo è un argomento sul quale c’è il veto della società, che ha chiesto al suo tesserato di evitare di toccare alcuni temi (mercato e rinnovo su tutti) e di fatto il discorso sfila via su altri argomenti. BOTTI FINALI Il finale è un turbinio di emozioni: la miccia l’accende l’assessore Alessandro Mezzetti, che ricordando l’esperienza di qualche anno fa, “quando andammo direttamente a Siena a premiare Antonio che aveva vinto il riconoscimento come miglior allenatore di serie B”, sottolinea che Rieti e lo Scopigno porta fortuna perché “oggi ce lo ritroviamo qui per ritirare il premio come miglior tecnico della A”. L’esplosione arriva con le parole dello stesso Conte quando impreziosisce l’assegnazione spiegando che “stavolta ho deciso di venirmelo a prendere di persona nonostante i tanti impegni inanellati durante questa giornata. Per me è un onore ricevere questo premio e credo di aver gettato le basi anche per la prossima premiazione visto che questo è riferito allo scorso anno”. DEDICATO AI PIÙ SCETTICI Boato, coro, inno bianconero e poi la chiusura riservata al deus et machina della Scopigno Cup, Fabrizio Formichetti, che se la gode alla faccia dei più scettici sottolineando come “non è stato assolutamente facile avere Conte qui con noi: è richiesto da mezza Europa e noi abbiamo avuto l’onore ed il piacere di regalarlo alla città e tutti coloro non avrebbero mai creduto in un evento del genere”. Certo, qualcosa in più si sarebbe potuto fare, in termini di organizzazione, specialmente nel finale quando un Ilario Di Giovambattista in versione “buttafuori” nel bel mezzo della diretta radio-tv sulle frequenze di Radio Radio (di cui è il direttore) e di Roma Uno ha tentato – invano – di richiamare la folla all’ordine costringendo per un istante Conte a rifugiarsi nelle retrovie per un “eccesso d’affetto” da parte di chi durante la consegna del premio spingeva per “rubare” una foto-ricordo o un semplice autografo. Molto lavoro per gli addetti alla sicurezza della Acsesecurity di Rieti. In questo Rieti probabilmente è ancora carente e soprattutto disabituata ai grandi eventi, ma ci sono le basi per crescere e migliorare insieme ad una città (o perlomeno ai fortunati che sono riusciti ad entrare all’Auditorium) che ha risposto presente alla serata. BACKSTAGE Prima dell’inizio della serata, simpatico il siparietto vissuto nella sala Calasanzio dell’Auditorium tra Antonio Conte ed il nostro direttore Emiliano Grillotti, il quale – da buon juventino – ha voluto regalare al tecnico bianconero una maglia creata per scopi benefici dove campeggia l’ormai famoso tormentone facebookiano “cafattoaajuveeee?” per annunciare le vittorie (quest’anno davvero tante) della Juventus. “Una bellissima iniziativa, bravo – le parole di Conte a Grillotti – hai creato davvero una cosa simpatica e carina, che quando è abbinata alla beneficenza assume un valore maggiore, al di là del tifo, al di là del campanilismo sportivo. Complimenti!”. Poi l’assessore Mezzetti, rivolgendosi a Conte, ha parlato di Grillotti come “lo juventino per eccellenza di Rieti”. Al termine della serata, senza salire in piazza del Comune, per la delusione di molti, Antonio Conte ha raggiunto Roma dove ha trascorso la notte per poi imbarcarsi sul primo aereo mattutino disponibile per fare ritorno a Torino dove, prima del rompete le righe finale, sicuramente s’intratterrà ancora con la società per fare il punto sul mercato e creare una Juventus in grado – il prossimo anno – di lottare ad armi pari con le big d’Europa: obiettivi principali, la Champions League e… il terzo “Manlio Scopigno” sul quale – come ha ribadito durante la serata Ilario Di Giovambattista – per lo meno c’è già un’opzione. Foto: Emiliano GRILLOTTI ©

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