RICERCA SCOMPARSI, “IL SOCCORSO ALPINO NON PUÒ COORDINARE I POMPIERI”. PLAUSO DEL CONAPO

«Con le sentenze n. 1736 e n. 1737 del 10 aprile 2014, in accoglimento degli appelli del ministero dell’Interno, sostenuti ‘ad adiuvandum‘ in maniera decisiva dal sindacato dei vigili del fuoco Conapo, il Consiglio di Stato ha annullato le sentenze del Tar Emilia Romagna del 2012 e del Tar Umbria del 2011 che riconoscevano ai volontari del Cnsas (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico) il potere di coordinare i soccorsi in ambiente montano, ipogeo, impervio, ovvero di coordinare anche i vigili del fuoco». È quanto si legge in una nota del Conapo, il sindacato autonomo dei vigili del fuoco da tempo impegnato nel chiarimento della problematica. «In particolare – prosegue la nota del sindacato – le decisioni dei giudici di Palazzo Spada hanno posto a fondamento della sentenza la circostanza, rimarcata in giudizio dai legali del Conapo, che ‘le disposizioni di cui agli articoli 1, comma 2, della legge n. 74 del 2001 e 80, comma 39, della legge n. 289 del 2002 in tema di coordinamento dei soccorsi, non menzionando le amministrazioni pubbliche nell’ambito di coordinamento del Corpo nazionale di soccorso alpino, appaiono suscettibili di essere interpretate in modo compatibile con la disciplina legislativa concernente i compiti istituzionali spettanti al Corpo nazionale dei vigili del fuoco e quelli ad esso assegnati in tema di protezione civile‘». «Così disponendo, il Consiglio di Stato – sottolinea ancora il sindacato – ha quindi ribaltato quanto era stato affermato dai giudici di primo grado, i quali avevano erroneamente sostenuto che, nell’ambito delle operazioni di ricerca delle persone scomparse, il potere di coordinamento sarebbe spettato al soccorso alpino anche in presenza di amministrazioni pubbliche, e in particolare del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Pertanto, accogliendo pienamente le tesi difensive del sindacato Conapo, il supremo organo di giustizia amministrativa ha statuito che, in materia di coordinamento delle operazioni di ricerca delle persone scomparse, il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco non può essere subordinato ai volontari del soccorso alpino e quindi ritenuto pienamente legittimi i piani sulla ricerca delle persone scomparse predisposti da diverse prefetture». «Ci auguriamo che sia stata messa la parola fine a questi penosi conflitti di competenze – spiega Antonio Brizzi, segretario generale Conapo – che scaturiscono dalla mancata presa di responsabilità della classe politica e tanto nuocciono alla celerità e all’efficienza dei soccorsi e salvataggi. È comunque evidente che gli effetti del pronunciamento del Consiglio di Stato non si limitano alla sola species della ricerca di persona disperse, ma si estendono ad ogni tipologia di soccorso in ambiente impervio, essendo proprio le caratteristiche dell’ambiente l’oggetto della decisione promulgata dal Consiglio di Stato». «Ciò non intacca la stima che abbiamo nei confronti dei preziosi volontari del soccorso alpino cui – aggiunge Andrea Faraglia, segretario provinciale dello stesso sindacato – riconosciamo indiscussa competenza tecnica nel settore e vero spirito del volontariato, ma non possiamo tollerare che qualcuno al loro interno agisca per sostituirsi allo Stato. Accogliamo quindi con soddisfazione le sentenze del Consiglio di Stato, con la ferma convinzione che senza l’intervento decisivo del Conapo l’esito dei due giudizi sarebbe potuto essere differente». Foto (archivio) RietiLife ©

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