L’EDITORIALE DI FORMAT, “LA CRISI NON CONOSCE CASTA”

Di seguito l’editoriale del mese di Aprile di Format, a firma di Stefania Santoprete.

Format ama questa città e la sua gente. Chiunque supponga cose diverse da ciò, o vada in direzione opposta a questa affermazione, lo fa in maniera falsa e tendenziosa. Lo abbiamo dimostrato in ben diciotto anni di vita di questa realtà editoriale. Tradotto in cifre? Circa diecimila pagine di annotazioni, richiami, ricordi, apprezzamenti, critiche alla nostra realtà. Sempre bene non può andare, sempre male non può durare. Abbiamo plaudito a certe iniziative, ne abbiamo contestate altre. Il più delle volte abbiamo cercato di dar voce a tutti. Nello scorso numero abbiamo deciso di raccogliere una sfida lanciata sui social network “Possibile si ascolti sempre l’associazione commercianti, si dia voce alle loro proteste e non si facciano mai parlare gli altri? Non tutti sono dell’idea che la causa principale della crisi sia la Ztl!” Abbiamo accettato la provocazione ed abbiamo lanciato la domanda “Perché non frequentate il centro per i vostri acquisti?” a sorpresa la risposta che ci hanno scritto non ha riguardato i parcheggi ma i motivi che vi abbiamo elencato virgolettati.  Da parte nostra – e, ne siamo convinti, anche da parte dei reatini – sappiamo bene che la Crisi è legata al momento economico finanziario, in modo particolare la mannaia cala su un territorio flagellato in ogni comparto lavorativo, inevitabile quindi avesse ripercussioni sugli acquisti. Rispettiamo però l’opinione di chi vede nella Ztl un’ulteriore ostacolo da superare tanto da aver dato voce alle loro proteste più e più volte. Nel nostro archivio più recente abbiamo ‘rinvenuto’: due ‘speciali’ dedicati alle attese e ai programmi del dott. Leonardo Tosti presidente dell’Ascom, nonché numerosi articoli sui vari incontri svoltisi con l’amministrazione e sulle dure critiche conseguenti. Pubblicati vari editoriali a sostegno dei commercianti, tra cui quello di giugno 2013 che spronava i cittadini schierati a favore della zona a traffico limitato, a dare per primi il buon esempio tornando a fare acquisti in centro; quello di luglio in cui suggerivamo ai commercianti di interagire con gli organizzatori di manifestazioni sportive e non, per rilanciare la propria attività; antecedentemente avevamo sottolineato la necessità di rivitalizzare prima alcune vie da troppo tempo dimenticate e solo in un secondo tempo pedonalizzarle. Recentemente, proprio in vista dell’apertura della strada per Terni, avevamo rinnovato l’ammonimento di far presto e bene (“Rieti si muove, ma non a folle”). Pensate che qualcuno lo abbia sottolineato, magari ringraziando? Assolutamente no, atto dovuto! Non è certamente passata inosservata invece la sola pagina dedicata alle persone ‘comuni’ che in maniera del tutto spontanea si sono sentiti liberi di dire la propria sottolineando alcuni aspetti che non sono andati giù ad alcuni commercianti che stavolta invece sono stati coesi nel risentirsi e nell’invocare l’intervento di altri organi di informazione. Ma come? Non era questo il momento ‘di dire ciò che gli altri non riescono a dire’? Ed una volta, UNA, che non si passa attraverso comunicati ufficiali e voci note si grida allo scandalo?! Crediamo che una rivista come Format debba aprire il dibattito stimolando il pensiero non scontato. Format sa bene e lo ha sottolineato in quell’articolo, chi sono coloro che, a differenza di altri, hanno con grande coraggio attuato investimenti nella speranza di poter rappresentare un’offerta nuova e di qualità e – badate bene – lo sanno anche i reatini. Chi sente di avere la coscienza a posto per cura dei clienti, cortesia, offerta, interazione con la realtà, non ha nulla da temere rispetto a giudizi impietosi, ma a molti altri potrebbe far bene una ‘strigliata’ ed un esame di coscienza: la crisi non conosce caste, siamo tutti nella stessa barca ed occorre remare insieme per uscire dallo stagno! Contesto fermamente il giudizio di chi afferma che Format abbia voluto con quella pagina giustificare una Ztl inopportuna. La verità è che il nostro giornale ha voluto avviare un’indagine. Un’inchiesta, in quanto tale, è seria perché indifferente agli interessi che si vanno a toccare ma sensibile a scavare realtà che possono risultare anche spiacevoli. I malumori da parte di alcuni, conferma la fondatezza dell’esortazione che veniva dalla rete di indagare anche direttamente con gli interessati (i consumatori). Il fatto che nessun altro abbia avuto tale coraggio la dice lunga su quanto in questa Città ci siano regole non scritte da rispettare. Come mai nessuno ha sottolineato che è questo il solo giornale ad aver dato voce all’ex titolare del Quattro Stagioni, duramente presa di mira sui “social” relativamente all’opportunità di certe scelte? Eppure non era schierata a favore della chiusura al traffico! E cosa dire dell’affermazione di quel cassaintegrato che ricordava l’indifferenza dinanzi a quel corteo di dieci anni fa (‘non avevano capito che la crisi avrebbe avuto ricadute sull’intera Città’) o dell’ultimo titolo che abbiamo riservato alla recente manifestazione di piazza e che ancora una volta sottolineava l’indifferenza di molti: “Abbiamo tutti lo stesso problema… o no?”.  Dopo anni in cui in molti abbiamo voltato la faccia dall’altra parte pensando solo al nostro orticello, oggi i nodi vengono al pettine: per tutti. Ed allora il nostro invito è quello di essere uniti come mai accaduto prima, di finirla di stare alla finestra aspettando che qualcuno si muova per poi – inevitabilmente – dire che lo ha fatto andando nella direzione sbagliata, di smetterla di guardare ciò che avviene intorno come riguardasse esclusivamente le vite altrui, di recuperare quel senso di appartenenza capace di renderci ‘ambasciatori’ di questa terra (ennesimo articolo sull’argomento a pag.30), uscire dall’immobilismo mettendo in discussione ciò che fino a ieri ha funzionato: il mondo nel frattempo si è trasformato e noi abbiamo il compito arduo di prevedere la prossima mossa per evitare di esserne tagliati fuori. Le nostre energie debbono essere completamente investite nel capirne i meccanismi di crescita e le opportunità che potrebbe offrirci, non in inutili sterili risentimenti. Tutto sta cambiando intorno a noi: cambiamo anche noi! P.S. Anche io, anche noi, compriamo a Rieti, e lo facciamo rivolgendoci a chi dà fiducia al nostro lavoro, al nostro impegno sociale, alla nostra libertà di pensiero, al nostro coraggio di andare, spesso, controcorrente, checché se ne dica (e se ne scriva). Senza rancore. (Stefania Santoprete) Foto: FORMAT ©

Print Friendly, PDF & Email