PROTEZIONE CIVILE, IL CER STUDIA I SOCIAL NETWORK PER L’INFORMAZIONE NELLE EMERGENZE

Si è conclusa a Rieti, con un grande successo di partecipanti, la formazione specialistica riservata ai Volontari della Protezione Civile, e riguardante lo studio delle tecnologie e delle migliori metodologie da impiegare per comunicare con la popolazione al verificarsi di una emergenza di Protezione Civile, in particolare attraverso l’uso dei social network. Organizzato dal CER Protezione Civile di Rieti e dall’Associazione Roma Alfa 10, in collaborazione con il Centro Studi CE.S.I.S.S. ed il Comando della Polizia Municipale di Rieti, ha visto come scenario addestrativo il Polo della formazione di Protezione Civile, una realtà di eccellenza tutta “made in Rieti”, e che trova ospitalità presso la struttura formativa messa a disposizione dalla Polizia Municipale. Le numerose giornate di studio, intitolate “La Protezione Civile 2.0” e rese possibili grazie al finanziamento ottenuto con la partecipazione al bando “teniamoci in forma” emesso dai Centri di Servizio per il Volontariato del Lazio SPES-CESV, hanno visto avvicendarsi nell’insegnamento i migliori esperti in ambito internazionale riguardo la spinosa e delicata materia, rappresentata dal comunicare le informazioni alla popolazione durante le situazioni di emergenza, approfondendone tutti gli aspetti. «Si tratta di un percorso di studio per potenziare e affinare gli strumenti di comunicazione con i cittadini  – dice Crescenzio Bastioni del CER Rieti – in un’epoca in cui dominano velocità, immediatezza, grande pluralità di fonti, copertura senza limiti di tempi, orari, distanze, il “tutto e subito” dell’informazione. Ma anche fonti non controllate, notizie ingigantite, improvvisazione, mala-informazione, pressapochismo, speculazione. Le due facce della medaglia di un fenomeno importante e irreversibile di cui ogni realtà oggi deve tener conto, soprattutto quando interagisce o riguarda quei settori in cui l’informazione è diretta ai cittadini, in particolare nei momenti di emergenza, e pertanto è assolutamente necessario che sia corretta e ben gestita. Il Volontariato specializzato, in questo può giocare un ruolo importante. I social network stanno diventando a tutti gli effetti i nuovi mass-media, – prosegue Bastioni – il luogo dove, sempre più si è breaking news sulle cose che accadono e dove le informazioni viaggiano continuamente. La loro velocità di propagazione, i tempi di reazione e i flussi polidirezionali, impattano non solo sulla forma ma anche sui contenuti della comunicazione tradizionale, mettendone in discussione il modello, il linguaggio e le priorità. Il Sistema di protezione civile non può rimanere indifferente a questi mutamenti. Ma l’utilizzo dei social media, se vuole tradursi in un razionale ed efficace servizio per la comunità, presenta difficoltà e problemi, quali l’attendibilità, la verificabilità e la validazione delle informazioni. Tutte considerazioni che meritano un’attenta riflessione ed uno studio approfondito, ed è ciò che qui a Rieti abbiamo avuto la possibilità di fare, soprattutto in considerazione della specificità del modello italiano di protezione civile. Per questo il C.E.R. di Rieti, in collaborazione con il Centro Studi CE.S.I.S.S. ed il supporto del Comando della Polizia Municipale di Rieti, hanno deciso di iniziare questo percorso di studio, con l’intenzione di potenziare e affinare progressivamente gli strumenti di comunicazione con i cittadini, garantendo in questo modo – conclude Bastioni – la veridicità, l’affidabilità e l’autorevolezza dell’informazione che viene diffusa, e di cui il portale di informazione alla popolazione Rieti Emergency Alert, presente sia su Facebook che Twitter, ne rappresenta l’espressione compiuta». Foto: RietiLife ©

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