ALL’AUDITORIUM VARRONE LA MANIFESTAZIONE OPEN SHUHADA STREET

Martedì 18 febbraio alle ore 11 presso l’Auditorium Varrone, nell’ambito dell’iniziativa “Open Shuhada Street” promossa dall’Istituto istruzione superiore “Luigi di Savoia”, dal Comune di Rieti e da AssopacePalestina, gli studenti reatini incontreranno i giovani palestinesi Izzat Karaki e Jawad Abu Aisha, rappresentanti YAS (Youth Against Settlement) di Hebron. Ad aprire i lavori, a cui parteciperanno anche il Sindaco di Rieti, Simone Petrangeli, e l’ex Vice Presidente del Parlamento Europeo, Luisa Morgantini, sarà il Dirigente scolastico dell’Istituto “L. di Savoia”, Prof.ssa Maria Rita Pitoni.

Il 25 Febbraio 2014 ricorre l’anniversario del massacro di palestinesi in preghiera, compiuto dal colono di Kiryat Arba, Baruch Goldstein, nella moschea della Tomba del Patriarca a Hebron. Risultato del massacro è stato un accordo tra Israele e l’ANP che lascia il controllo della città vecchia di Hebron sotto il controllo israeliano. Per la “sicurezza” dei coloni Shuhada Street è chiusa per auto e pedoni palestinesi. Da cinque anni, ogni anno, contemporaneamente alle manifestazioni che si tengono in Palestina, si manifesta anche a livello internazionale affinché venga riaperta ai palestinesi la strada centrale della città.

Durante l’incontro verranno proiettati i video realizzati dai giovani contro gli insediamenti e da Livia Parisi di AssopacePalestina.

PROFILO DEGLI OSPITI

Luisa Morgantini è stata la prima donna eletta nella segreteria della Federazione Lavoratori Metalmeccanici di Milano. Non è iscritta ad un partito, è stata eletta parlamentare europea nel 1999 e riconfermata nel 2004 come indipendente, nelle liste di Rifondazione Comunista. Nei due mandati è stata Presidente delle delegazione per le relazioni con il Consiglio legislativo Palestinese, Presidente della Commissione Sviluppo e da gennaio 2007 è stata eletta Vice Presidente del Parlamento Europeo con l’incarico delle politiche europee per l’Africa e per i diritti umani ed ha fatto parte di diverse commissioni parlamentari. È stata tra le fondatrici della rete internazionale delle Donne in nero contro la guerra e la violenza, è attualmente è Presidente di AssoPacePalestina. Ha ricevuto il premio per la pace delle donne in nero israeliane e il premio Colombe d’Oro per la Pace di Archivio disarmo, è tra le 1000 donne nel mondo che sono state candidate al Premio Nobel per la pace.

Izzat Karaki, 24 anni, nato a Hebron è nel gruppo da più di cinque anni, una famiglia di militanti, di lavoro fa il fabbro. Izzat volontariamente con lo Yas, installa le reti e le barriere di ferro per difendere gli abitanti della città vecchia dagli assalti dei coloni ed è uno dei fondatori di una scuola materna, Sumud in Via Shuhada. Nel gruppo si occupa dei media. Ha subìto spesso l’attacco dei coloni, un colono lo ha attaccato con spray al peperoncino ed è stato arrestato diverse volte dai militari.

Jawad Abu Aisha, 40 anni, nato a Hebron, vive a Tel Rumeida e anche lui e la sua famiglia sono costantemente attaccati dai coloni. Jawad è stato un leader  fin dalla prima Intifadah, cosi come nella seconda. Da quattro anni ha scelto di lottare nella resistenza popolare nonviolenta con lo YAS e anche lui è tra i fondatori della scuola di materna di Shuhada street. Foto (archivio) RietiLife ©

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