ARAGONA: “NON SARÀ UNA SOSPENSIONE A CANCELLARE SETTE ANNI DI LAVORO”. PRONTO IL RICORSO

Dopo la decisione del Comune di Rieti di sospendere il comandante della Polizia Municipale, adottando un provvedimento disciplinare, lo stesso numero uno del comando di via Foresta, Enrico Aragona, ha parlato in una conferenza stampa per chiarire la sua posizione. Con lui anche gli avvocati Marco Iazzetta e David Sebastiani, che hanno ripercorso la vicenda. La sospensione da Palazzo Città è arrivata per presunte irregolarità sulla fruizione del periodo di ferie (leggi). Il Comune, che prosegue nel suo no comment, ha nominato colei che proseguirà l’attività di Aragona in questi quindici giorni (leggi): il vicario sarà Marta Scioscia. ARAGONA “Non entro nel merito dei fatti che attengono alla mia vicenda disciplinare – ha affermato Enrico Aragona – ai miei legali ho dato mandato pieno per tutelare non solo la mia immagine professionale ma anche, ovviamente, l’immagine di un intero comando. Per quindici giorni non potrò avvicinarmi al Comando della Polizia municipale, e questo ovviamente fa molto male ad un professionista che da trenta anni indossa l’uniforme. Fa male subire un provvedimento che dice che devo abbandonare l’ufficio immediatamente. Credo non sia questo l’atteggiamento nei confronti del Comandante della Polizia Municipale. Ci tengo solo a dire alle mie ragazze, ai miei ragazzi, al comando, che non saranno certo 15 giorni di sospensione ad offuscare una storia di sette anni di successo che ci hanno visti protagonisti in Italia – ha proseguito il comandante – e che ci hanno visti essere da esempio in tutti i comandi dove siamo stati a presentare i nostri progetti. Tranquilli ragazzi – ha detto rivolgendosi ai suoi uomini Aragona – torneremo a fare bene insieme” L’AVVOCATO IAZZETTA Il legale di Aragona, Marco Iazzetta ha ripercorso la vicenda che ha visto protagonista Aragona, coadiuvato dall’altro legale di Aragona, David Sebastiani: “Ieri l’ufficio provvedimenti disciplinari del Comune di Rieti ha notificato questo provvedimento di sospensione per 15 giorni con decorrenza immediata. Un provvedimento che a nostro modo di vedere – ha aggiunto il legale Iazzetta – soffre di una serie di vizi sostanziali e formali, ma anche di logica intrinseca dell’atto. Un provvedimento contraddittorio sin dalla fase istruttoria: nella contestazione era stata rilevata al comandante anche una responsabilità dirigenziale. Noi avevamo chiesto l’intervento del comitato dei garanti (come previsto dalla norma); il Comune di Rieti ha nominato tale comitato, subito dopo l’arrivo della nostra memoria, l’ufficio per i procedimenti disciplinare ne ha nominato i membri. Siamo stati dunque convocati per l’audizione dal Comitato il 16 gennaio, il quale, anche alla presenza del Comandante Aragona, ci ha comunicato di non essere ancora perfettamente funzionante per motivi di nomina; in sostanza non era competente. Perché siamo stati convocati? Questo è solo uno degli esempi delle contraddizioni all’interno del provvedimento – ha continuato Iazzetta – le memorie presentate all’ufficio procedimenti disciplinari avevano sì, uno spirito difensivo nei confronti di un professionista, ma anche uno spirito collaborativo perché a nostro avviso la vicenda era molto chiara. I fatti ci hanno poi condotto alla magistratura come unica via, alla quale sottoporremo con un ricorso l’operato del comune. Da un punto di vista difensivo dispiace e rattrista questo linciaggio professionale: ricordo che il comandante Aragona ha avuto nel giro di un mese tre provvedimenti disciplinari, di conseguenza anche un danno d’immagine percui qualcuno sarà chiamato eventualmente a rispondere. Valuteremo l’azione più efficace, in quanto il provvedimento è immediatamente esecutivo e immediatamente lesivo per il comandante. Sarà sicuramente un provvedimento d’urgenza”. L’AVVOCATO SEBASTIANI “Nessuno di noi oggi avrebbe voluto essere qui – ha detto l’altro legale di Aragona, David Sebastiani – ma l’effetto mediatico che ha coinvolto già da tempo il comandante Aragona ci ha imposto una replica che tuteli l’immagine del comandate stesso, il quale, è rimasto sconcertato dal provvedimento di sospensione che gli è stato irrogato.Venendo ai fatti – spiega Sebastiani – il procedimento viene emesso sulla base di due presupposti: il primo: la mancata osservanza di una delibera di giunta, nello specifico la 54 del 2013; il secondo: la presunta illegittima attribuzione di un periodo di ferie. Queste due circostanze avrebbero creato un disservizio. Primo presupposto: il Ministero degli Interni, con una circolare boccia la delibera n°54/2013 emessa dalla giunta del Comune di Rieti. La delibera bocciata è dunque il fondamento di un procedimento disciplinare nei confronti del comandante Aragona, quindi è chiaro che il Ministero degli Interni ha già dato ragione al comandante Aragona. Per quanto riguarda la illegittima auto attribuzione del periodo di ferie – aggiunge Sebastiani, illustrando ancor meglio la situazione – il comandante Aragona si reca, prima di fruire del periodo di ferie presso l’ufficio del personale del Comune di Rieti a chiedere, come da prassi, il numero di giorni di ferie residui di cui può fruire. L’ufficio indica per iscritto tale numero di giorni. Il comandante ha fruito di un periodo addirittura inferiore rispetto a quello indicato dall’ufficio preposto. Mi chiedo dunque dove sia l’illegittima auto attribuzione del periodo di ferie. A conferma della buona fede del comandante Aragona, lo stesso, prima di fruire del periodo di ferie, fa una nota indirizzata al sindaco, all’assessore della Polizia Municipale, all’assessore del personale, al Presidente del Consiglio Comunale, al Segretario Generale e al dirigente del Personale, dove dice che fruirà di un periodo di ferie. Mi chiedo se le problematiche e il disservizio possano essere invece causati da un provvedimento con effetto immediato. Sono già pronti gli atti giudiziari con i quali verrà impugnato il procedimento disciplinare irrogato, che verranno depositati nei prossimi giorni presso le autorità giudiziarie competenti dove verranno evidenziati i vizi formali e sostanziali che inficiano sia, secondo noi, il procedimento sia il provvedimento che ne scaturisce, e dove inoltre, nel caso in cui venga annullato il provvedimento emesso – ha chiuso Sebastiani – verrà chiesto al Comune di Rieti, un risarcimento del danno in tutte le sue forme. PALMERINI Anche il sindacalista dell’Ugl, Marco Palmerini (segretario generale) affianca il comandante nella conferenza stampa. “Questo incontro è stato indetto dentro l’Ugl perché Aragona è un dirigente nazionale Ugl Dirigenti, oltre ad essere un professionista indicato dall’Ugl alla consulta nazionale delle polizie locali la quale, quando ha visto il suo curriculum, ricco di storia professionale e di risultati, non c’ha pensato due volte ad inserirlo nella consulta. È un orgoglio per Rieti e per l’Ugl – ha aggiunto Palmerini – averlo indicato in posti di rilievo in quest’istituto tanto importante. L’Ugl sarà vicino al comandante perché lo ritiene nel pieno delle ragioni in quanto la condotta del comune è priva di qualsiasi rilievo. L’ANALISI DI PALMERINI “Mi limiterò ad analizzare l’aspetto contrattuale delle norme ed a parlare delle norme che vengono applicate dal sindacato e da tutti gli altri enti, che forse nel nostro palazzo comunale sono abituati ad applicare ad personam. Dal 4 Novembre al 5 Dicembre il comandante Aragona – spiega Palmerini – ha ricevuto tre provvedimenti disciplinari. Da qui mi pongo una domanda e la giro alla stampa presente: è la conferma delle chiacchiere che giravano durante la campagna elettorale e che più della metà della cittadinanza ha sentito? Realmente, per questa amministrazione comunale, il comandante Aragona è una persona scomoda? Questi sono i rumors che giravano durante la campagna elettorale e non vorremo che questa condotta confermi quelle parole. Noi speriamo di no, ma i fatti ci fanno nascere qualche punto di domanda. Speriamo che questa amministrazione valuti i propri dirigenti sulla base dei risultati ottenuti negli anni passati e qui, sull’operato del comandante, penso che il suo curriculum parli chiaro. Tutti ricordiamo la figura del vigile urbano prima del 2007, prima cioè dell’arrivo del comandante Aragona, il quale ha restituito dignità alla figura del vigile. Entrando nel merito, oltre agli statini forniti dall’ufficio del personale al comandante sul suo monte ferie, anche noi, tramite il nostro ufficio vertenze, siamo andati a ricostruire la capienza delle ferie maturate e non godute dal 1° Luglio 2007 ad oggi. Il comandante, ad oggi, ha un monte ferie di 38 giorni maturati non godute che potevano essere fruite in quel momento. Sono conteggi fedelmente fatti, rispettando le norme. Stamattina siamo venuti a conoscenza – continua Palmerini – di un decreto sindacale che ha del grottesco: questo decreto attribuisce a un dipendente della polizia municipale le funzioni vicarie di Comandante per il periodo di sospensione, cosa che la circolare citata dall’avvocato Sebastiani non consente, in quanto quelle funzioni possono essere attribuite solo ad una posizione organizzativa dell’amministrazione, che ad oggi è stata azzerata. Anche in questo caso i continui spostamenti di personale sollevano dubbi sulla trasparenza promessa dall’amministrazione comunale. Non vorremmo, anche questa volta che incarichi, seppur ad interim e temporanei, vengano dati su basi personali o per altre questioni e non per meriti professionali. Preannuncio – proseguie il sindacalistra – che faremo un atto immediato nei confronti dell’amministrazione comunale, chiedendo la revoca di questo decreto sindacale, proprio perché non è ossequioso delle relazioni sindacali e proprio perché non rispetta quella trasparenza tanto promessa. Visto che l’amministrazione comunale ad oggi ha scelto la politica del non fare per non rischiare il famoso dissesto comunale, una politica poco coraggiosa, dovrebbe essere attenta ad evitare questi contenziosi dichiarando guerra al dirigente di turno: se è come pensiamo, cioè la conclusione di questa vicenda vedrà l’amministrazione comunale soccombente, quindi costretta ad esborsare importanti somme per danni cagionati ad un professionista, questi, essendo sempre soldi delle casse comunali, potrebbero comunque condurre l’amministrazione comunale al dissesto e sarebbe comunque un danno per la cittadinanza. La seconda domanda che pongo è: chi pagherà per essersi avviato su una strada tortuosa solo per togliersi qualche sfizio? Ci tengo a precisare che questo è uno di quei pochi casi in cui la riservatezza dei procedimenti disciplinari non è stata rispettata in quanto la notizia è stata fatta trapelare immediatamente”. (Redazione) Foto: Gianluca VANNICELLI/Agenzia PRIMO PIANO ©

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