L’INVIATA DI GUERRA BARBARA SCHIAVULLI INCONTRA I RAGAZZI DEL ROSATELLI

Arriva a Rieti mercoledì la giornalista e scrittrice Barbara Schiavulli che prenderà parte ad un incontro organizzato dal Circolo dei Lettori dell’Istituto di Istruzione Superiore “Celestino Rosatelli”. CHI È Barbara Schiavulli è una giornalista che la guerra l’ha vissuta e la racconta come pochi sanno fare. Una giornalista completamente rapita dall’Afghanistan, paese in cui, immergendosi nelle zone calde, ha scoperto che quello che le interessa raccontare riguarda soprattutto le persone che i conflitti li subiscono. Con passione ha scritto e vissuto la Storia del Medio Oriente, Africa e del Centr’Asia degli ultimi 15 anni. Dal Darfur, alla Malesia, dalle montagne afgane allo Yemen. Ha vinto il premio Luchetta, Antonio Russo, Italian Women in The World, il premio Maria Grazia Cutuli e altri. L’INCONTRO L’incontro, che si terrà nell’aula magna dell’Istituto dalle 11 alle 13, vedrà al centro il libro “La guerra dentro” che gli studenti hanno letto nel corso dell’anno. PRESIDE ENTUSIASTA “Quest’anno il Dipartimento di lettere e di storia ha scelto la guerra come tematica da proporre agli studenti – spiega la Preside Daniela Mariantoni – Attraverso incontri come questo permettiamo loro di avere una visione più ampia, di ascoltare testimoni diretti con i quali andare davvero a scavare, e questa è un po’ la vocazione dell’uomo di scienza, per scoprire meglio ciò che si nasconde dietro tante situazioni di cui spesso si mostra solo un lato”. “Da tempo – continua la Mariantoni – Portiamo avanti questo percorso culturale un pò diverso da quello che ci si aspetterebbe da una scuola di carattere scientifico e tecnologico. Diamo molta importanza agli aspetti umanistici e letterari, dando ampio respiro alla scrittura e alla lettura con i ragazzi che fin dal primo anno seguono un percorso di lettura di autori contemporanei, e non solo dei classici, per arrivare a conoscere anche la produzione letteraria degli ultimi venti anni”. L’incontro sarà utile per approfondire l’aspetto umano della guerra, scoprire che dietro alla maschera del soldato, dietro ai militanti, dietro ai civili e alle popolazioni distrutte dai conflitti, ci sono soprattutto persone che fin troppo spesso vengono dimenticate dall’attenzione generale e dai mass media. Foto (archivio) RietiLife ©

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