COSTINI: “ANCH’IO FUORI STRADA AL KM 60 DELLA SALARIA, SONO INDIGNATO CON L’ANAS”

Cresce il dibattito sul km 60 della Salaria, teatro di numerosi incidenti nelle ultime settimane e oggetto di un accorato appello alla sicurezza da parte di un nostro lettore (leggi). Oggi, a raccontare la propria disavventura e il proprio sdegno è l’ex assessore comunale Chicco Costini (ora dirigente di Prima l’Italia), che rivela di aver avuto un incidente pochi giorni fa proprio sulle fatidiche curve del km 60, tra i bivi per Ornaro e Poggio San Lorenzo. Di seguito, il suo intervento.

Sui quotidiani locali è stato, meritoriamente, dato spazio alla criticità rappresentata dalle curve del cosiddetto “Triangolo delle Bermuda”, al secolo km 60 della Salaria, dove nelle ultime settimane si sono susseguiti numerosi incidenti stradali. E’ importante, che dopo le numerose segnalazioni pervenute da automobilisti che avevano pagato “il tributo” a quel tratto di strada, almeno la stampa abbia segnalato il rischio, estremamente grave, che ha visto mettere a rischio incolumità e vita di numerosi cittadini, molto spesso costretti a percorrere quel tratto di strada per motivi di lavoro. Lascia estremamente perplessi, ed anche indignati la risposta dell’ente gestore, l’Anas, che derubrica il tutto a responsabilità di automobilisti indisciplinati, che procederebbero ad una velocità eccessiva, mettendo a rischio la propria sicurezza. Essendo tra i “fortunati”, che l’ultimo fine settimana dell’anno ha lasciato la propria macchina su quelle curve, rimanendo miracolosamente illeso nonostante il “cappottamento” dell’autoveicolo, non posso che esprimere la mia indignazione e rabbia nei confronti dell’Anas, che, onde evitare possibili cause di risarcimento, liquida la questione in modo semplicistico ed offensivo. Il sottoscritto andava, come da divieti, a 70 km/h, circostanza registrata anche dalla polizia stradale, prontamente intervenuta insieme ai mezzi di soccorso, 118 e VVFF, a cui va il mio ringraziamento per la professionalità ed efficienza dimostrata oltre che per la tempestività nell’intervenire. Ed anche dai racconti degli operatori del soccorso si palesa un susseguirsi di sinistri stradali, non provocati da manovre azzardate o dalla velocità eccessiva. Esiste chiaramente una situazione di estrema pericolosità, sulla quale chi di dovere ha la responsabilità di intervenire prontamente, prima che si debbano registrare situazioni tragiche. Per cui, sommessamente, credo che l’Anas piuttosto che accusare indiscriminatamente tutti gli automobilisti, abbia il dovere di accertare la reale situazione di quelle curve, perché se un incidente può essere responsabilità di un cattivo pilota, due un destino cinico e baro, una decina non possono essere solo fatalità. Foto: RietiLife ©

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